giovedì 7 gennaio 2016

Il Film La Grande Scommessa. L'ignoranza finanziaria in un film

Da poco è uscito nelle sale il film "La Grande Scommessa", un film che parla di un gruppo di operatori del settore, principalmente traders di un certo livello, che credono fermamente nel crollo dei mercati dovuto alla crisi del settore immobiliare negli USA prima del crollo dei mutui subprime. Insomma, anche se non l'ho ancora visto deve essere un bel film, solo per la tematica messa in gioco dal regista Adam McKay.




Ma dove voglio arrivare? 

Negli USA il film è intitolato "The Big Short", letteralmente "La Grande Vendita allo Scoperto" (lo so, non è un bel titolo in italiano), mentre qui in Italia è stato tradotto come "La grande scommessa". Scommessa? Sì, perché in Italia in borsa (io preferisco dire Mercati) si GIOCA e si SCOMMETTE, non si investe. 

In Italia i mercati sono visti come dei grandi banchi scommesse dove qualcuno vince e molti perdono ed è proprio questa visione distorta dei mercati che crea l'ignoranza finanziaria che abbiamo qui in Italia.

Negli USA la cultura finanziaria è molto più elevata e lo sapete perchè? Perchè a livello finanziario ne hanno viste di cotte e di crude. Già la generazione nata attorno il 1930 ha vissuto nella povertà della grande depressione, un periodo di crisi causato essenzialmente da quello che è stato il Crollo del 1929. Ad oggi la crisi dei subprime ha fatto scuola, nel senso che molte persone ci hanno rimesso le loro vite a livello finanziario eppure, gli americani, hanno una cultura finanziaria superiore alla nostra. Hanno più cultura ma, molto probabilmente non la sanno sfruttare.

E in Italia?

Purtroppo qui siamo molto indietro. I mass media e la cultura generale fanno sì che ci sia quel senso di irresponsabilità circa il nostro futuro finanziario con frasi del tipo "è colpa delle banche", "è colpa della speculazione", "è colpa di Tizio o di Caio"...semplicemente è COLPA NOSTRA. 


I fatti recenti che hanno visto l'insolvenza di alcune obbligazioni bancarie ne sono una prova. Ma se un titolo rende il 7% con i mercati che offrono rendimenti prossimi allo zero, è lecito farsi la domanda "come mai mi offrono il 7%"? La nostra ignoranza finanziaria è alta ed è unicamente dipesa dai nostri limiti mentali circa la comprensione dei mercati, argomento di cui la stragrande maggioranza se ne disinteressa. 

Come risolvere il problema?

Studiando. Perché studiare queste tematiche è fondamentale. Non di certo dobbiamo diventare degli operatori di borsa professionisti, ma dobbiamo almeno capire e fare nostro il concetto di RISCHIO e conoscere effettivamente le basi dei principali strumenti finanziari.

Con delle conoscenze minime degli strumenti finanziari, molti dei risparmiatori "truffati" non sarebbero stati raggirati dalle banche, le quali vivono sull'ignoranza della collettività. Ne approfitto per affermare che la vera speculazione è questa e non quella che c'è sui mercati finanziari, luogo dove si incontrano semplicemente domanda e offerta.


Con una superiore cultura finanziaria avremmo sicuramente delle banche in crisi e molto probabilmente, allo stesso tempo, cambierebbero la loro gestione da "cassaforti sociali" a "aziende", ciò che dovrebbero essere e che dovrebbero fare. 

Mi raccomando, vedetevi il film, giusto per rendersi conto di quanto un po' più di sapere e cultura finanziaria possano essere utili, non solo per guadagnare, ma soprattutto per proteggere i propri risparmi

Non siate "ignoranti per pigrizia"Definizione: "L'ignoranza è la condizione che qualifica una persona, detta ignorante, cioè chi non conosce in modo adeguato un fatto o un oggetto"  (da Wikipedia)

Un saluto a tutti

  

2 commenti:

  1. Spesso questi film semplificano un po' troppo la realtà finanziaria: difficilmente le situazioni reali sono così nette. Bianco e nero ben definiti non esistono in finanza. Non ho visto il film in questione ma sicuramente lo farò, anche solo per curiosità :)

    Già che ci sono segnalo un piacevole "Margin Call" con Kevin Spacey invischiato in tematiche decisamente simili (visto da poco su Netflix).

    Per il discorso educazione finanziaria, invece, condivido l'esigenza di formazione migliore per il risparmiatore medio italiano.

    (Anche se c'è da dire che per alcuni è stata pesante la 'mano' data da direttori e sportellisti per la sottoscrizione di subordinate.. e anche qui, storia nella storia, vogliamo sottolineare come i vertici di queste banche premessero per la sottoscrizione delle obb. subordinate? E, per chiudere il cerchio sul 'tecnico', sapete quale voce può concorrere a formare il patrimonio di vigilanza? Già... le obbligazioni subordinate...)

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  2. Ciao Pessoa,

    sì sicuramente semplificano anche perché si ha a che fare con un pubblico e il troppo tecnico potrebbe non funzionare per un film

    La questione delle obbligazioni subordinate, beh che dire. Alcuni dirigenti sono stati a dir poco scorretti e truffaldini, ma il risparmiatore, se avesse avuto una formazione finanziaria minima, non si sarebbe fatto raggirare. Non c'è arma migliore della cultura contro queste persone.

    Molto bravo a sottolineare che le obbligazioni subordinate concorrono a formare il patrimonio di vigilanza! Complimenti

    Un saluto

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