giovedì 24 dicembre 2015

Mercati pronti ad un crollo nel 2016

I mercati sono pronti a crollare. Facendo luce su questi dati di fatto che qui sono elencati, non mi viene di certo in mente un 2016 roseo. Di seguito le motivazioni per cui il mercato dovrebbe stornare pesantemente:
1) Aumento della volatilità su Azionario: L'azionario europeo, prendendo come riferimento il Dax, presenta un aumento della volatilità che, ahimè, sugli indicatori più classici non viene mai identificata in tempo ma, osservando le singole candele, è lampante l'aumento della volatilità. La volatilità è sintomo di paura e soprattutto INCERTEZZA, parola che ai mercati non piace.


Dal grafico su base mensile si può notare come l'aumento della volatilità precede i crash di mercato. La volatilità non aumenta ovviamente in poche settimane ma, da come è evidente, ci mette dei mesi. Guardate quanto è aumentata la volatilità negli ultimi mesi rispetto alla volatilità bassa della salita "sana" avuta da ottobre 2011
2) Mercato dei Bond con rendimento negativo: Risulta assolutamente anomalo il fatto che il mercato, oltre alle banche centrali con le loro manovre espansive, continui a comprare titoli di Stato governativi. Siamo arrivati al punto che il prezzo di alcuni titoli senza cedola (vedi asta dei CTZ del 25/11) è salito al punto tale che si ottengono rendimenti NEGATIVI. Sì, esatto, investite dei soldi e ve ne tornano di meno di quanti ne avete investiti. Ah, il rendimento negativo è garantito! Secondo il mio modesto parere, alcuni operatori si stanno mettendo al sicuro, o meglio, mettono al sicuro il proprio capitale in quanto preferiscono vedere un -0,5% all'anno rispetto, magari, ad un rendimento ancora minore proveniente da altri comparti. I bond sono per ora visti come bene rifugio in quanto garantiti, non solo dagli Stati, bensì dalle banche centrali.
3) FED pronta ad alzare i tassi: Direi anche pronta a far crollare i mercati se dovesse alzare i tassi con queste condizioni di mercato. Azionari e Bond ipercostosidollaro iper-forte e materie prime sottoquotate (per via dell'iper-dollaro). Se la Fed dovesse alzare i tassi, onde evitare shock sul mercato dei cambi (EURUSD) e di conseguenza sulle importazioni ed esportazioni dei paesi emergenti ed emersi (vedi Cina, Russia, Australia, Brasile, molto legati alle materie prime), i prezzi del mercato azionario dovrebbero fisiologicamente scendere per compensare l'anomalia presente sul mercato obbligazionario. A maggior ragione, l'aumento della volatilità giustifica questo evento. In più la Yellen ha affermato che la sua politica sarà "accomodante"...che significa essere accomodanti ma allo stesso tempo fare una politica restrittiva? Significa alzare i tassi qualora l'inflazione lo possa consentire. Questo è un altro elemento di incertezza in quanto non si saprà con probabilità quanto e quando si alzeranno i tassi durante l'anno. 
4) Effetto gregge su EurUsd e correlazioni con azionario: Molti operatori sono convintissimi di un rialzo tassi Fed e di un cambio alla parità sulla coppia EurUsd. Non c'è situazione più consona per descrivere l'effetto gregge presente attualmente sui mercati. Se la Fed dovesse alzare i tassi a dicembre, probabilmente vedremo Eur/Usd scendere inizialmente per poi riprendere la sua corsa verso livelli più accettabili (1,15-1,20). Il caso vuole che tra Eur/Usd e azionario ci sia correlazione negativa. Quando scende Eur/Usd sale il Dax e viceversa.

DA LEGGERE: I maggiori Trend per il 2016 

Nessun commento:

Posta un commento

Mercati al Bivio: Salita Importante o Crollo Decisivo?

I mercati si trovano letteralmente in un bivio che costringe gli operatori, specie quelli che operano nel lungo periodo, a dover prendere de...