giovedì 29 settembre 2016

TRADING: L'importanza dei prezzi

Premetto che queste considerazioni sono del tutto personali e non tendono ad essere la "verità assoluta" in quanto il trading è un'attività del tutto "personalizzata". Molti traders fanno trading utilizzando strumenti di ogni tipo, dagli oscillatori agli indicatori fino alle configurazioni tecniche dovute principalmente ad un "incrocio" multiplo di trendlines, supporti e resistenze. Ma quante volte e in quante occasioni queste configurazioni tecniche risultano non valide, specie se iniziamo a considerare questo tipo di operatività nel lungo termine?

Dalla mia esperienza, seppur sia giovane, ho potuto constatare che in diverse occasioni questi indicatori/oscillatori ecc. mi restituivano falsi segnali, oppure, mi davano un segnale giusto nella direzione ma sbagliato sotto il profilo del risk/reward.

Bisogna essere altamente tecnici per fare trading? Ad oggi la mia risposta è "NO"! Vi spiego il perché.

 Troppe informazioni = Alta probabilità di sbagliare

Mettere troppe "informazioni" nel grafico, intendo mettere MACD, RSI, Stocastico, Bollinger, Medie mobili ecc. NON SEMPLIFICA il lavoro, anzi, lo complica. Oltre a capire l'andamento del prezzo, dobbiamo analizzare i vari indicatori/oscillatori affinché siano in una posizione giusta al punto tale da fornirci un segnale qualora si "incrocino" nel modo giusto.

Più informazioni mettiamo nel grafico, più il lavoro diventa difficile e più alta diventa la probabilità che uno di questi indicatori vada a negare l'informazione fornita da un altro indicatore nel grafico. C'è chi riesce ad operare con molte informazioni, per carità, ma lo vedo controproducente in un ottica di lungo periodo.

L'IMPORTANZA DEL PREZZO

Quando si opera con molti indicatori, oltre ad avere un' enorme capacità di lettura degli stessi, dobbiamo fare i conti con i falsi segnali forniti dagli stessi, oppure capire quando c'è un falso segnale oppure no. Utilizzando tutti questi strumenti, il trader perde il senso dell'esistenza di un unico vero indicatore, il Prezzo.

Non c'è miglior indicatore del prezzo. Una lettura ATTENTA e DETTAGLIATA dell'andamento del prezzo può dirci tutto su cosa sta succedendo ad un determinato strumento finanziario.

COME FARE?

L'analisi di timeframe multipli, o meglio, vedere l'andamento del prezzo su timeframe più alti per filtrare i trades giusti su un timeframe più ridotto, cosa a dir poco fondamentale se si vuole fare trading specie se a livello intraday. Più si vuole operare nel breve e più questa operazione diventa difficile, ovviamente, in quanto più si riduce la scala temporale, più saranno i timeframe che dovrò analizzare.

Con questo articolo non voglio dire che fare trading è facile, anzi, in base alle mie considerazioni, voglio far luce su un aspetto che molti traders non considerano, ossia l'andamento nudo e crudo dei prezzi.

In questo video, così come nei 3 successivi, è possibile vedere come si fa un'analisi e si opera su un grafico in assenza di indicatori, leggendo solamente l'andamento dei prezzi.










martedì 27 settembre 2016

Mercati, la bolla che non scoppia. Cosa sta succedendo?

La situazione attuale dei mercati è alquanto anomala e a dirlo sono i numeri.

Ad oggi il nostro FTSE MIB ha un rendimento da inizio anno (Year-to-date YTD) del -24,32%, il DAX tedesco del -3,13% mentre S&P500 del +5%.

I rendimenti del mercato obbligazionario sono compresi tra lo 0% e il 2% su lunghe scadenze (oltre 10 anni), mentre il cambio EURUSD rimane ingabbiato tra 1,07 e 1,16 durante tutto l'arco del 2016.

Oro e Argento ben improntati al rialzo con un dollaro molto forte sembrano prezzare un rischio elevato, un rischio che però non sembra essere prezzato dal mercato.

LA BOLLA CHE NON SCOPPIA

Dalla fine dello scorso anno parlo di bolla sul mercato obbligazionario, una bolla poi segnalata anche da Paul Singer, hedge fund manager (clicca qui) di rilievo. In sostanza, oltre all'evento BREXIT, evento che ha fatto crollare i mercati a livelli veramente preoccupanti, non abbiamo avuto "scuse" importanti per far crollare il mercato obbligazionario.

Il ritardo dello scoppio di questa bolla può causare una bolla sul mercato azionario in quanto i flussi di denaro di coloro che andranno a caccia di rendimenti vanno direttamente sul mercato di rischio che offre rendimenti migliori.

SI SALE O SI SCENDE?

Da inizio anno non possiamo affermare se i mercati azionari siano saliti o scesi, in quanto indici deboli come il FTSE MIB, invece di recuperare con slancio, hanno accentuato le discese e in fase di recupero si trovano a perdere oltre il 20% rispetto al 1 gennaio. Altri mercati come il DAX sembrano reggere l'urto mentre sale il mercato USA. Come mai? "CONFUSIONE"

Non si è mai vista una situazione del genere dove i mercati sembrano essere quasi "scorrelati" tra loro. Inoltre le politiche delle varie banche centrali accentuano ancor di più queste asimmetrie tra mercati anche dello stesso continente.


FED, ALZA I TASSI O NO?

Penso che l'evento rialzo tassi sia controproducente per gli USA con questa situazione di mercato. Se per dicembre EURUSD dovesse trovarsi a ridosso di 1,08, un rialzo dei tassi sarebbe come tirarsi la zappa sui piedi. Perchè? L' aumento del costo del denaro significa un aumento del debito pubblico in termini reali e un aumento in termini reali circa il pagamento degli interessi stessi sul debito. Ricordo in merito che tutte queste manovre espansive hanno portato gli USA ad avere un rapporto debito/PIL oltre il 100%.

Se la Yellen dovesse alzare i tassi, il prezzo da pagare sarebbe molto alto, sia in termini finanziari che economici. Se la Yellen invece, per l'ennesima volta, rimandasse l'aumento dei tassi, il mercato ne rimarrebbe sfiduciato e a quel punto non crederebbe più alla politica della FED, molto legata al "miglioramento" dell'economia USA.

ARTICOLI

- Mercati in Bolla, a dirlo è un hedge fund manager
- Trading: I timeframe ideali per operare

lunedì 26 settembre 2016

Trading: I timeframe principali per operare (Parte 3)

Dopo aver visto i timeframe fondamentali, parliamo ora dei timeframe più importanti a livello operativo, specie se parliamo di trading intraday, cioè il trading fatto all'interno della giornata dove si aprono e chiudono posizioni nella fase di mercato giornaliera.

I timeframe che andremo a vedere sono: 4h, 1h, 30m


IL TIMEFRAME DA ANALISI
Questo è il 4 ore anche se, personalmente parlando, passare direttamente dal giornaliero al timeframe orario è più sintetico a livello operativo


Ovviamente le candele a 4 ore sono comunque importanti in quanto riescono a farci capire quali livelli "sente" il mercato. Facciamo un esempio con il timeframe a 4 ore su EURUSD.


Questo è un grafico a 4 ore, ogni candela rappresenta 4 ore di negoziazione e 6 candele chiudono una giornata di negoziazione sul Forex (24 ore operative).

Vediamo come il mercato, come evidenziato in verde, vada a toccare e ad invertire (o far partire movimenti) dalla zona evidenziata in verde, l'area compresa tra 1,1220 e 1,1210. Come nell'ultima zona verde, vediamo come il mercato è andato a cercare la zona rossa per poi partire verso livelli più elevati.

In questo caso la zona "target" è quella gialla, area sentita da diverse candele da 4 ore.

A LIVELLO OPERATIVO (4 ORE)
Questo timeframe, sempre a livello personale, lo reputo ottimo per INDIVIDUARE le zone di inversione/accelerazione e per stabilire i livelli di prezzo più importanti, non solo per la giornata ma anche e soprattutto per la settimana.

TIMEFRAME a 1H
Questo timeframe è secondo me fondamentale, probabilmente il più importante di tutti a livello operativo. Perchè? Da un'idea più chiara a livello intraday circa i livelli stabiliti dal 4 ore e "esplica" meglio la dinamica del mercato, o meglio, ci fa vedere se effettivamente ci possono essere inversioni/accelerazioni sui livelli stabiliti sul 4 ore.

Rivediamo lo stesso grafico di prima con il timeframe 1H focalizzandoci sull'ultima zona verde del grafico precedente.



Questo grafico è a 1h e la zona verde sul grafico è l'ultima zona verde a destra del grafico a 4H. Vedete come il mercato abbia sentito 1,1220 e, come indica la freccia nera, un chiaro segnale di INVERSIONE. Il target è inviduato dall'area gialla, e come potete vedere il target è stato centrato in pieno. 

COSA ABBIAMO IMPARATO?
Il timeframe a 1H ci ha confermato un'INVERSIONE su un livello individuato sul timeframe a 4H. 

I timeframe devono essere utilizzati SIMULTANEAMENTE in modo MOLTO ATTENTO.


APPUNTO sul TIMEFRAME A 30 MINUTI

Il Timeframe a 30 minuti ci serve invece per stabilire il livello di INGRESSO sul mercato. Stesso grafico, stesse zone evidenziate, timeframe ridotto (30m). Vediamo, come indicato dalla freccia nera, come sul timeframe a 30 minuti ci sia una candela con una forte shadow inferiore (rimbalzo dai minimi) in corrispondenza dei livelli individuati sul timeframe a 4H. Questo è un forte segnale rialzista poi confermato dal timeframe a 1h.


PARTE 2
 DIVENTA UN TRADER ----> CLICCA QUI 

giovedì 22 settembre 2016

Trading: I timeframe principali (Parte 2)

In questa parte parleremo dei timeframe principali di cui accennavamo alla PARTE 1 e in particolare ci soffermeremo sui timeframe: Mensile, Settimanale, Giornaliero.

MENSILE 

In un grafico a timeframe mensile, ogni candela ci darà l'informazione sull'apertura all'inizio del mese, la chiusura alla fine del mese, il massimo e il minimo del mese. Questa candela ci da informazioni sul mese di negoziazione e di conseguenza ci fa un "riassunto" di come il mercato si sia comportato in un arco temporale relativamente lungo



Un anno di negoziazione è quindi formato da 12 candele a timeframe Mensile (1M), così come è possibile vedere nel grafico di seguito riportato.

Ogni candela apre il primo giorno di negoziazione del mese e chiude l'ultimo giorno di negoziazione del mese




SETTIMANALE


In un grafico a timeframe settimanale, ogni candela ci darà l'informazione sull'apertura all'inizio della settimana, la chiusura alla fine della settimana, il massimo e il minimo della settimana. Questa candela ci da informazioni sulla settimana di negoziazione e di conseguenza ci fa un "riassunto" di come sia andata la settimana di negoziazione

Le candele settimanali vedono la loro apertura il lunedì e la loro chiusura il venerdì di ogni settimana. Di fianco un grafico a timeframe settimanale (1W)


GIORNALIERO

In un grafico a timeframe gionaliero, ogni candela ci darà l'informazione sull'apertura all'inizio della giornata, la chiusura alla fine della giornata, il massimo e il minimo della giornata. Questa candela ci da informazioni sulla giornata di negoziazione e di conseguenza ci fa un "riassunto" di come sia andata la giornata.



La candela apre al primo orario utile di negoziazione di una giornata e termina nell'ultima ora utile di negoziazione della giornata stessa
Qui un grafico a timeframe daily (1D).





COSA NOTARE DEI DIVERSI TIMEFRAME?

1) Sappiate che all'inizio del mese di negoziazione, candela mensile, settimanale e giornaliera avranno la stessa identica apertura, così come nell'ultimo giorno di negoziazione avranno la stessa chiusura.

2) L'apertura della candela settimanale coincide con l'apertura della candela daily nel primo giorno di negoziazione, così come la chiusura nell'ultimo giorno di negoziazione.

3) Scendendo di timeframe, dal mensile al settimanale e dal settimanale al giornaliero, è possibile individuare il comportamento del mercato tramite la lettura dell'andamento dei prezzi.

 DIVENTA UN TRADER ----> CLICCA QUI 












mercoledì 21 settembre 2016

FED al rialzo dei tassi?

La FED alzerà i tassi? Alcuni sono per il rialzo, altri no. 

BNP e Barclays sono per il rialzo dei tassi, ma le motivazioni per cui dovrebbe alzare i tassi sono poco chiare e veramente molto vaghe, del tipo "i trader hanno scontato troppo presto un rialzo dei tassi". Cosa vuol dire? Non si sa

IL CONSENSUS

I future prezzano una probabilità del 20% di un rialzo e la maggior parte degli operatori intervistati da Bloomberg è per un nulla di fatto in tema rialzo dei tassi. In sostanza il mercato sta scontando un "nulla di fatto".

Di base è giusto non alzare i tassi in questa situazione: inflazione bassa, alto debito pubblico, valuta  domestica non proprio a basso prezzo. Ciò che mi fa paura è che per "smuovere" il mercato, la FED potrebbe alzare i tassi commettendo uno dei danni più gravi che possa fare al mercato e all'economia.

Ricordando un piccolo precedente, il crollo del 2011 dei mercati azionari, specie quelli europei, iniziò proprio in corrispondenza di un aumento del tasso di interesse da parte di Trichet (BCE) mentre c'erano tensioni sul debito pubblico greco.

IL PROBLEMA PRINCIPALE

Qualora EURUSD non torni verso aree di prezzo più alte, non potremmo vedere un aumento dei tassi "pulito", senza ulteriori problemi, in quanto un tale aumento dovrebbe equilibrarsi con il valore della valuta domestica e del debito pubblico in termini reali. 

domenica 18 settembre 2016

Deutsche Bank crolla, Dax verso 10100

Questa è una breve analisi delle prossime sedute e prendo in analisi il Dax di Francoforte per il semplice fatto che ha visto il crollo di Deutsche Bank, l'emblema della solidità bancaria europea fino ai disastrosi stress test.

Andiamo al punto e vediamo cosa aspettarci per la prossima settimana.

DAX (GIORNALIERO)
La settimana ha chiuso male e l'ultima candela giornaliera sul grafico, candela che ha chiuso al di sotto dei minimi della settimana, segna il destino discendente del Dax. 



  
Leggiamo il grafico insieme: 
1) Area gialla, 10700 punti, area più che venduta dal mercato e area di resistenza.
2) Movimento discendente da area 10700 fino ad area 10300 con chiusura dell'ultima candela al di sotto delle altre, forte segnale di ribasso.
3) Un primo target del movimento è area 10100 (aree in verde), prezzo sentito dal mercato in molte occasioni, sia come supporto che come resistenza (di breve). 

giovedì 15 settembre 2016

Mercati, si sale ancora?

Quando parliamo di mercato azionario non posso che fare riferimento al più grande indice del mercato, S&P500. La mia analisi sarà puramente grafica e fa riferimento ad un timeframe che nel breve parla molto chiaro, il timeframe Daily.



ANALISI DEL MOVIMENTO
Osservate la parte evidenziata in Giallo in corrispondenza della linea blu (area 2120). Questa era un'area di resistenza, ora divenuta un'area di supporto di breve, area dalla quale abbiamo visto nelle ultime ultime sedute prima uno stop della forte discesa, un rimbalzo, una nuova discesa e di nuovo un rimbalzo.

Sembrerebbe ci sia voglia di riprendere a salire, ma ci sono dei problemi.

1. La volatilità delle ultime sedute è in aumento, proprio in corrispondenza dei massimi storici, massimi venduti per tutto il mese di agosto.

2. La candela rossa daily di espansione, quella che va direttamente a colpire il supporto è molto marcata e taglia di netto l'area di supporto di agosto (2158).

Attendiamo quindi il test del supporto in area 2158 che potrebbe rivelarsi resistenza e punto di ingresso di nuovi possibili short. Il tutto deve essere però confermato dalla dinamica dei prezzi in quell'area. Per ora si rimane rialzisti fino a 2158, poi vedremo come i prezzi testeranno l'area
.  

mercoledì 14 settembre 2016

TRADING UNICREDIT: Dove si può andare nel breve?

Faccio un brevissimo post dove spiego un possibile prezzo obiettivo per l'attuale situazione tecnica di UNICREDIT

ANALISI GRAFICA


Come si può notare sul settimanale, vediamo come Unicredit abbia fatto una figura di inversione su base settimanale, in corrispondenza della prima linea rossa (2,38) per poi affondare questa settimana oltre i minimi della scorsa. La configurazione nel breve è short, vediamo quindi un timeframe più corto come il daily.

Sul daily ancor più palese come sia stata venduta area 2,38. Il movimento short è già iniziato quindi come primo obiettivo della discesa abbiamo area 1,98 (anche 2,00 va bene) per poi poter potenzialmente affondare verso area 1,85. Quest'ultima è un'area di test quindi, tanta cautela!

Trading: Timeframe e Grafici Candlestick (parte 1)

Come anticipato nella parte riguardante le candele giapponesi, parliamo di Timeframe in relazione ai grafici candlestick per una migliore lettura dell'andamento di uno strumento finanziario. 

COSA SIGNIFICA TIMEFRAME?

Timeframe (TF) significa letteralmente "Lasso di Tempo", oppure "Arco Temporale". Nell'analisi grafica, il timeframe indica il lasso di tempo di ogni candela nel grafico.

Esempio: Se scelgo un timeframe a 1 ora, ogni candela farà riferimento ad un'ora di negoziazione. Se il timeframe è a 15 minuti, la candela farà riferimento a 15 minuti di negoziazione, e così via per ogni arco temporale.

A COSA SERVE IL TIMEFRAME?
Serve essenzialmente a collocare i prezzi nel tempo, mi spiego meglio: alla domanda "Cosa ha fatto il mercato nelle ultime 4 ore di negoziazione?", andremo a selezionare sul nostro grafico un timeframe a 4 ore (4H) e la candela corrispondente ci dirà apertura, chiusura, massimo e minimo di quelle 4 ore. A quel punto (ma questo è un passo successivo) potremmo vedere quelle 4 ore di negoziazione con 4 candele da 1 ora, scegliendo quindi il timeframe a 1 ora per vedere meglio la "dinamica" dei prezzi di cui parleremo in futuro.

QUALI SONO I TIMEFRAME PRINCIPALI?

I timeframe principali dipendono essenzialmente dal tipo di operatività del trader, ma di base sono: Mensile (Monthly), Settimanale (Weekly), Giornaliero (Daily), 4 ore (4H), 2 ore (2h), 1 ora (1H), 30 minuti (30 m), 15 minuti (15m), 5 minuti (5m), 1 minuto (1m). Nella Figura un insieme di timeframe presi dal sito www.tradingview.com 
 DIVENTA UN TRADER ----> CLICCA QUI 

martedì 13 settembre 2016

TRADING: Candele Giapponesi senza body (Parte 4)

Abbiamo già visto nella PARTE 3 le candele senza Shadows. A questo punto, è giusto ipotizzare l'esistenza di candele senza body? Certo. Vista la dimestichezza che dovreste avere a questo punto riguardo la lettura dell'anatomia di una candlestick (PARTE 1), andiamo a vedere questi casi particolari.

CANDELA 1: Non ha body, il che significa che APERTURA e CHIUSURA coincidono e presenta comunque minimi e massimi

CANDELA 2: Non ha body, APERTURA e CHIUSURA coincidono e presenta solamente una shadow superiore, il che significa che ha un massimo. N.B.: Il MINIMO  coincide quindi con apertura e chiusura.

CANDELA 3: Come nella Candela 2 APERTURA e CHIUSURA coindicono, così come il MASSIMO (nella candela 2 era il Minimo). Presenta una shadow inferiore e quindi ha un minimo.

CANDELA 4: Apertura, Chiusura, Massimo e Minimo sono sullo stesso livello. 



CONCLUSIONE
A questo punto si è detto tutto, o quasi, sulla lettura di una candlestick. Nelle prossime lezioni vedremo i timeframe e la lettura dei Grafici Candlestick per capire l'ANDAMENTO di uno strumento finanziario 

lunedì 12 settembre 2016

Trading: Candele Giapponesi con e senza Shadows (Parte 3)

Dopo aver visto cosa è una candela (PARTE 1) e come distinguere una candela rialzista da una ribassista (PARTE 2) passiamo ora a vedere altri tipi di candele. Possono esserci candele senza shadows? Assolutamente sì

CANDELE SENZA SHADOWS


Come abbiamo detto in precedenza, le shadows individuano i massimi e i minimi. Quando una candela non presenta shadows, cosa significa? Non ha massimi e minimi? Significa semplicemente che i massimi e/o i minimi coincidono con i valori di apertura/chiusura di una candela. Vediamo subito degli esempi con una figura, il che riesce ad esplicare meglio il concetto a livello visivo.




La prima candela, quella verde, essendo positiva ha un'apertura nel bordo inferiore del body e una chiusura nella parte superiore. L'assenza delle shadows fa sì che la parte inferiore del body (l'apertura) sia il minimo e la parte superiore il massimo. In sostanza, se non ci sono shadows i valori di apertura e chiusura coincidono con i massimi e i minimi. Stessa cosa dicasi per quella rossa, ossia negativa.

CANDELE CON UNA SHADOW

Qui di seguito altri esempi dove ci sono candele senza una shadow.


ESERCIZIO

Queste ultime candele possono essere utilizzate come esercizio per capire ancora meglio le candele giapponesi. Vi garantisco che con questo esercizio non avrete più problemi a capire/leggere le candele giapponesi, elemento indispensabile per una lettura esaustiva di un grafico. 


In totale sono 8 candele e vi chiedo quindi di individuare:

1. Quali candele hanno apertura e massimo coincidenti?
2. Quali candele hanno chiusura e massimo coincidenti?
3. Quali candele hanno apertura e minimo coincidenti?
4. Quali candele hanno chiusura e minimo coincidenti?

SI CONSIGLIA DI RIVEDERE LE ALTRE PARTI

PARTE 1
PARTE 2
PARTE 4

sabato 10 settembre 2016

Trading: Capire le Candele Giapponesi (Parte 2)

Dopo aver visto l'anatomia di una Candlestick, passiamo ora alla Lettura delle stesse vedendo candele Rialziste e Ribassiste con alcuni esempi grafici


CANDELA RIALZISTA 

Come potete vedere, il Body è VERDE. Quando una candela è rialzista la parte INFERIORE del Body indica l'apertura del mercato e la parte SUPERIORE la chiusura. Le shadows indicano sempre i massimi e i minimi, come detto nella prima parte.

CANDELA RIBASSISTA


Come potete vedere, il Body è ROSSO. Quando una candela è ribassista. la parte INFERIORE del Body indica la chiusura del mercato e la parte SUPERIORE l'apertura. L'esatto opposto di una candela rialzista.

PER CAPIRE MEGLIO: Immaginate che quando vedete una candela rialzista/verde, la parte inferiore del body (l'apertura) è la parte da dove inizia il movimento del mercato mentre la parte superiore è dove il movimento finisce

ESEMPI: 

venerdì 9 settembre 2016

Trading: Candele Giapponesi (Parte 1)

Di seguito la prima parte della sezione educativa del mio blog dove spiego come si legge un grafico per fare trading. Uno degli elementi secondo me fondamentali per capire e leggere un grafico è quello delle CANDELE GIAPPONESI o meglio dette CANDLESTICKS.

L'IMPORTANZA DELLE CANDLESTICKS

Come mai usare le candlesticks? A differenza dei grafici a Linea, i grafici Candlestick, così come i grafici a barre, racchiudono all'interno ben 4 INFORMAZIONI: Apertura, Chiusura, Minimo e Massimo. Il tutto in base all'arco temporale selezionato.

Ad esempio: Se seleziono un grafico con timeframe 1 ora (ogni candela mi rappresenta un'ora di negoziazione) la candela mi dirà l'apertura, la chiusura, il massimo e il minimo di quella data ora di negoziazione.

ANATOMIA DI UNA CANDLESTICK

Una candela è formata da un "body" (corpo) e da "shadows" (ombre). All'interno del Body ci sono i valori di apertura e chiusura ed è una parte facilmente riconoscibile in quanto è proprio il corpo della candela, la parte più "cicciotta". Le Shadows sono invece le estremità che escono dal body e indicano i massimi e i minimi.

 


NOTA BENE: Come potete vedere nell'immagine, ci sono un Body (sempre e solo uno) e due Shadows. Alla punta estrema della Shadow Superiore si attribuisce sempre il Massimo, mentre alla Shadow Inferiore sempre il Minimo.  

Nella seconda parte spiegherò come si legge una candela rialzista/ribassista. 

giovedì 8 settembre 2016

BCE: Draghi e il QE3 che farebbe male agli USA

Questo è un breve post dove illustrerò i motivi secondo cui la BCE non riesce neanche ad arginare (quantomeno risolvere) il problema della bassa inflazione in Europa, condizione accademicamente deleteria per l'economia europea.

BCE (Inflazione) VS FED (Debito)
Il grande problema che attanaglia la finanza mondiale è senza ombra di dubbio l'operato delle banche centrali che, in modo congiunto (FED, BCE, BOJ, SNB) hanno in questi ultimi anni fatto manovre espansive partendo da condizioni molto diverse tra loro (vedi i vari tassi di interesse di partenza dal 2009 in poi).




La BCE ha il problema della bassa inflazione, ora allo 0,2%, che prevede invece un target compreso tra 1,5-2% per avere una condizione ottimale. La BCE dovrebbe fare manovre espansive maggiori per spingere in modo artificiale l'inflazione verso livelli più alti. Di base questo sarebbe un problema di non poco conto per gli USA in quanto, un tasso di cambio dove la valuta europea si va a deprezzare nei confronti del dollaro USA, andrebbe ad aumentare il valore reale del debito USA già alto sia in termini assoluti (oltre 18.000 miliardi di USD) e in termini relativi (oltre 104% di debito).

I dati riportati, come potete vedere dall'immagine, sono ripresi dal sito TRADING ECONOMICS (Clicca QUI)

La FED, qualora la BCE dovesse fare un nuovo QE (alla europea), si trova in difficoltà sul tema "aumento tassi", cosa che la FED non può assolutamente permettersi qualora si dovesse apprezzare il dollaro USA.

In sostanza, la politica attuale della FED va contro la BCE e viceversa.

LA CONDIZIONE OTTIMA

BCE: Non sono le manovre espansive a dover aumentare l'inflazione, in quanto le masse monetarie immesse nel sistema bancario rimangono nella casse delle stesse banche senza circolare. In sostanza è massa monetaria mai immessa nel mercato. L'inflazione in Europa è guidata quindi dalla domanda e senza stimoli per quest'ultima l'inflazione non salirà mai.

FED: Un aumento del valore del dollaro è deleterio per gli USA che si ritroverebbero con un'economia in miglioramento dal punto di vista reale ma in seria difficoltà sotto il punto di vista del debito, aumentato a dismisura per via delle recenti manovre espansive da 6 anni a questa parte.

SOLUZIONE: Un piano fiscale più "morbido" in Europa aumenterebbe la probabilità di prestito verso imprese e famiglie, il che aumenterebbe la domanda per beni e consumi che portano inevitabilmente ad un aumento dell'inflazione a livello "strutturale" e non fittizio come si vuol fare ora. Questo porterebbe ad un aumento del tasso di cambio che andrebbe a "svalutare" il dollaro USA che si troverebbe quindi con un debito diminuito in termini reali e che potrebbe finalmente alzare i tassi senza temporeggiare come la Yellen sta facendo da qualche mese a questa parte.

Mercati al Bivio: Salita Importante o Crollo Decisivo?

I mercati si trovano letteralmente in un bivio che costringe gli operatori, specie quelli che operano nel lungo periodo, a dover prendere de...