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mercoledì 11 novembre 2020

Vaccino Pfizer: Mercati Salvi? Borse Troppo Avide

 VACCINO PFIZER E REAZIONE DEI MERCATI

All'annuncio del vaccino da parte della casa farmaceutica americana Pfizer, i mercati hanno reagito con delle accelerazioni rialziste da far paura. In pochi minuti il DAX si è portato da area 12700 a 13200 in tre quarti d'ora (oscillazione da +4,9%), mentre il nostro FTSE MIB parte da 20080 per andare a 20900 (+4,2%) nello stesso arco temporale del DAX. 

Vaccino in fase di arrivo, ottimismo sulla vicenda "fine Covid-19" e borse al rialzo, una ricetta perfetta per un crollo sostanzioso di cui, per il momento, non se ne vede neanche l'ombra. 


I PREZZI PARLANO CHIARO

In situazioni di così difficile lettura, abbiamo dalla nostra parte la lettura dei prezzi, almeno per chi fa trading con una certa costanza. Nel brevissimo abbiamo una dinamica assolutamente rialzista, spinta principalmente dall'ondata di ottimismo dovuta alla vittoria di Biden accompagnata dalle dichiarazioni  di Pfizer sul vaccino. Ma quanto durerà tutta questa euforia.

Si tratta di una vera e propria euforia quella che abbiamo visto sui mercati. Sto esagerando? 

Il FTSE MIB registra il più performante rialzo su base mensile, almeno per ora, dal 2010 con un rialzo di circa il 18% in due settimane. Il Dax fa circa un 15% mentre il Nasdaq sembra essere l'unico negativo, almeno per il momento, vista anche la forza eccezionale dimostrata nell'anno da parte dell'indice americano. 

La dinamica sul DAX è quella che reputo più interessante e ne parlo in modo molto semplice e diretto in QUESTO VIDEO A PARTIRE DAL MINUTO 13 (CLICCA QUI PER IL LINK

LA SITUAZIONE MACRO

Senza entrare troppo nei particolari, vorrei ricordare che i Titoli di Stato mondiali a breve e a lunga scadenza non rendono quasi nulla con livelli di debito molto elevati, soprattutto USA e UE. I tassi di interesse sono forzatamente depressi per via della carenza di inflazione, soprattutto per le economie UE. I mercati azionari sono unicamente sorretti dalla forte liquidità delle banche centrali e dagli investitori che non sanno dove parcheggiare i loro fondi (neanche la liquidità li fa sentire sicuri).

Bolla o Non-Bolla? Sicuramente c'è qualcosa di strano, qualcosa che non torna sui mercati. Come mai si sale ancora con tutte queste anomalie? Eppure i mercati hanno sempre punito gli avidi e da come si muovono i mercati, posso umilmente dire la mia dicendo che di avidità ce n'è fin troppa. 

Dax a 15 minuti sulla notizia Vaccino-Pfizer

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domenica 8 novembre 2020

Biden Presidente USA, Trump contesta. Cosa Faranno i Mercati?

BIDEN NUOVO PRESIDENTE USA, NUOVO CAPITOLO PER L'ECONOMIA AMERICANA

Joe Biden è il nuovo presidente degli USA e scalza Trump sia per voti che per consensi mediatici, complice una forte avversione generale nei confronti di quest'ultimo su vari temi interni e non (razzismo, politiche economiche controverse ecc.)

Ora Joe Biden dovrà consolidare la tenuta economica dell'economia USA, in forte crescita negli ultimi anni e con numeri macroeconomici da far invidia.

COSA LASCIA TRUMP. I NUMERI DEGLI USA

Vedendo i numeri, la presidenza Trump ha coinciso con un miglioramento delle condizioni macroeconomiche statunitensi, in particolar modo sul mercato del lavoro. Come potete vedere nel grafico qui sotto, Trump ha proseguito un trend di diminuzione della disoccupazione fino ad arrivare ai minimi storici sotto il 4%, numeri impressionanti in epoca pre-coronavirus. Lo spike che vedete nel grafico è il dato della disoccupazione allo scoppio della pandemia. 




Trump lascia anche un'inflazione all'1,4%, il dato più sano nel mondo occidentale, niente a che vedere con la misera situazione in UE dove non si riesce a far galoppare l'inflazione oramai stagnante intorno allo 0% con il mostro deflazione che bussa alle porte da diverso tempo (fortunatamente non abbiamo ancora aperto la porta...).

Durante la sua permanenza alla Casa Bianca, il Dollaro ha visto anche un deprezzamento da 1,05 a 1,18/1,20 nei confronti dell'Euro, una buona condizione per cercare di contenere il valore reale del debito pubblico.

Il debito pubblico USA rimane invece stabile con un leggero aumento da 105,3% del 2016 al 106,9% del 2020. Questo numero penso sia destinato a salire durante i prossimi anni per via degli aiuti stanziati dalla FED in epoca coronavirus.

COSA ASPETTARSI DAI MERCATI FINANZIARI? LA MIA VISIONE

La situazione è molto divergente, soprattutto sui mercati occidentali che vedono i mercati USA in forte accelerazione e i mercati europei, soprattutto il DAX tedesco che "arranca" sui massimi. 

Questo Gap è in parte giustificabile dai numeri detti prima riguardo la miglior situazione economica in USA, migliore rispetto a quella europea, ma ciò che non torna è la forza dai minimi di indici come il Nasdaq che hanno registrato rendimenti da capogiro in un arco temporale molto ristretto. 

Considerando che il mercato dei titoli di Stato è assolutamente imballato con rendimenti prossimi allo zero sulle lunghe scadenze (oramai da anni), la possibilità di vedere forti ribassi a breve è molto alta. Detto questo, c'è da precisare che la panoramica tecnica è ancora più che rialzista e che allo stesso tempo ci sono diversi elementi a favore di un ribasso forte che, per il momento, sui grafici non si sono ancora palesati. 

L'argomento "mercati" lo riprenderemo nel corso della settimana

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sabato 17 agosto 2019

Mercati in Crollo di Lungo Periodo. In arrivo un Nuovo 2008?


Osservando l'impostazione tecnica di S&P500, l'indice azionario più importante al mondo, ho notato una somiglianza tecnica con la crisi del 2008 nei grafici mensili. Non voglio assolutamente diffondere panico o sembrare pessimista, però quello che vedo è semplicemente una somiglianza tecnica che mi fa pensare ad un ipotetico crollo di lungo periodo sul mercato azionario. 





Vediamo insieme i punti che mi fanno pensare ad un crollo così corposo dei mercati.

1) IMPOSTAZIONE TECNICA SU BASE MENSILE: Il mese di agosto ancora non è finito, ma l'impostazione attuale su S&P500 mi fa pensare ad una chiusura al di sotto di area 3000. Una chiusura al di sotto di questo livello, apre spazio a nuovi ribassi che necessariamente portano a nuovi minimi. Da notare la somiglianza dei movimenti delle aree chiuse nei due quadrati nella figura.

In entrambi i quadrati ci sono 3 massimi intervallati dalla generazione di minimi intorno ai livelli dai quali sono partiti i movimenti rialzisti. L'unica vera differenza sta nel fatto che tra il 2018 e il 2019 i minimi sono stati rotti, nel 2008 abbiamo visto solamente un appoggio su quei minimi.

In sostanza c'è una forte somiglianza tecnica con il movimento generico: Generazione di 2 massimi con rimbalzi sui minimi e generazione del Terzo Massimo con affondo nello spazio di 3 mesi. Per il momento ci troviamo ancora nel primo mese dei 3 che potrebbero dar vita al crollo.

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2) TROPPO "CASH" NEL MERCATO: Nel mercato c'è troppo cash dovuto alle forti manovre espansive delle Banche Centrali nel corso degli ultimi anni. Esempio eclatante è la BCE che continua a inondare il mercato di liquidità generando una sorta di "Overdose" da cash. In sostanza, la liquidità non genera inflazione in quanto i titoli di Stato quotano molto alti offrendo rendimenti molto bassi (Vedi BUND o Treasuries USA). Questa è un' ANOMALIA in quanto il mercato dei Titoli di Stato è sorretto solo ed unicamente dalle Banche Centrali per effetto dell'emissione di liquidità. Fenomeno singolare è il fatto che EQUITY e FIXED INCOME sono saliti allo stesso ritmo nel corso degli ultimi anni, l'opposto del FLIGHT TO QUALITY classico che invece è solito nei mercati con regolare funzionamento di lungo periodo.

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3) ASIMMETRIE NEI TASSI DI INTERESSE: Mentre gli USA si trovano in una condizione di dover tagliare i tassi per contenere la futura e inevitabile recessione ciclica, la BCE si trova ancora a dover decidere se e quando alzarli. Questo sbilanciamento porta a delle conseguenze importanti sul mercato valutario che, nel caso di EURUSD, si trova a dover affrontare, da più di un anno, una fase Laterale/Ribassista che non sfoga mai in un movimento nel senso opposto, cosa che potrebbe avvenire nell'arco dei prossimi 3 mesi.


La mia pagina Facebook: https://bit.ly/2wYrdde 

CONCLUSIONE: Quello che vedo è una somiglianza tecnica, accompagnata da una situazione macro assolutamente precaria dal mio punto di vista. Nel mercato c'è una situazione molto simile su EURUSD che sembra pronto a partire forte al rialzo dopo una lunga fase laterale/ribassista. Ovviamente su EURUSD farò un articolo a parte.

DISCLAIMER: Le informazioni contenute all'interno di tutti i video di questo canale/sito hanno un puro scopo DIDATTICO e INFORMATIVO. Gli utenti che utilizzeranno tali informazioni per investire le proprie risorse hanno la piena responsabilitàsul proprio operato e sui propri risultati. 

L'attività di Trading è altamente rischiosa, pertanto operare con informazioni prese senza un calcolo del rischio edel money management, può mettere a serio rischio l'integrità del capitale investito. In tal merito, si ribadisce la totale responsabilità operativa da parte del trader, in questo caso utente del mio canale Youtube e del mio Blog.



sabato 26 novembre 2016

Mercati, cosa sta succedendo prima del referendum?

Passato Trump, tra poco il referendum e l'atteso rally di Natale. Ma cosa sta succedendo? Qual è la situazione dal punto di vista tecnico-grafico e macro?

A livello macroeconomico ho fatto ormai molti articoli a riguardo e la situazione sul mercato obbligazionario non è mutata, tanto meno quella che fa riferimento ai numeri sul debito pubblico americano.

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A livello tecnico troviamo invece delle situazioni interessanti. Partiamo subito con il mercato più importante al mondo, il Forex, con EURUSD e USDJPY

EURUSD



Rimbalzo su 1,0520, ancor più forte se guardiamo la dinamica daily. Il rimbalzo, o per lo meno un movimento di accenno ad esso, è dovuto al forte supporto di lungo periodo su base annuale proprio in quell'area. Potremmo trovarci alla fine del movimento ribassista di lungo periodo, soprattutto facendo riferimento alla situazione macro che sembra scontare ampiamente un aumento dei tassi di interesse FED.

USDJPY e l'AZIONARIO





Siamo anche qui vicini a dei livelli che ritengo molto importanti in quanto ex-supporti che ora possono essere ritestate come resistenze nelle prossime settimane. Qual è il problema di questo cambio? Essendo correlato con l'andamento del mercato azionario, potremmo dire che c'è un'anomalia di non poco conto tra azionario USA e azionario EU

Come vediamo da S&P500, il mercato è fortemente rialzista, quasi una situazione da bolla speculativa in confronto ad un DAX che invece stenta a partire. Vediamo i due grafici a confronto

S&P500 e DAX


NOTA BENE: Questo è un grafico settimanale. Guardate le aree gialle, dopo aver formato delle shadow vistose, quelle stesse hanno fatto da supporto per i movimenti discendenti successivi. Quindi area 2040 sarà il prossimo target di un movimento ribassista futuro.

Tolta questa valutazione, S&P500 è in bolla totale in quanto USD è sui massimi e così come il dollaro il debito pubblico USA e i titoli di Stato. Questa condizione è assolutamente insensata in quanto ad un apprezzamento della valuta dovrebbe corrispondere una diminuzione dei prezzi su qualunque asset, questo ovviamente per compensazione. Questo è avvenuto per il FTSE 100 con la Brexit, mentre ora sta succedendo l'opposto con l'Europa (EurUsd discendente) e con gli USA.

Questa condizione dovrà finire.

Vediamo ora il DAX 





Mentre S&P500, come tutti gli USA, bruciano massimi, il DAX rimane ingabbiato sotto 10800 senza spunti per risalire. Ma come mai EurUsd scende (euro scontato) e il più forte indice europeo non sfonda massimi? Per carità, la sua forza relativa rispetto agli USA è diminuita nel corso di quest'anno e si vede dal grafico, ma arrivare al punto che siamo "quasi" scorrelati mi sembra esagerato.

VALUTAZIONE FINALE

EURUSD sul punto di inversione? USDJPY che potrebbe affrontare resistenze importanti. S&P500 che brucia massimi senza freni mentre l'Europa soffre. Sembra il caos totale, ma a questo punto voglio ricordare che se la Yellen dovesse alzare i tassi di interesse, evento oramai più che scontato dal mercato (è palese), i mercati azionari ne risentiranno per il semplice fatto che il valutario si trova su dei punti di inversione importanti, inversioni che se confermate avranno delle ripercussioni di una certa rilevanza su mercati azionari sopravvalutati come gli USA.

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mercoledì 16 novembre 2016

EurUsd possibile area inversione di lungo periodo

Questa è una breve analisi su EURUSD, il cambio più importante per il mercato ForEx. L'analisi che viene redatta è basata su un grafico settimanale. Andiamo a vedere le dinamiche di prezzo sottostanti questo andamento fortemente ribassista e andiamo a inquadrare i livelli più importanti.



Le aree rosse tra 1,0825 e 1,0875 sono aree dove il mercato, nel corso dell'ultimo anno e mezzo, quando i prezzi venivano da un ritracciamento dopo un impulso rialzista, ha sempre comprato fino a target ambiziosi come area 1,1300-1,1400. Le aree BLU sono estremi di ripartenza, quindi livelli ancor più sensibili rispetto a quelli elencati nelle aree rosse.

Ora, dopo un forte impulso ribassista da 1,13, area venduta da diversi mesi, ha dapprima utilizzato area 1,13 come target di breve (vedi da dove parte l'ultima freccia nera), i prezzi tornano al punto di ingresso ribassista e bucano quest'area. Sembra quindi inevitabile uno stop momentaneo del movimento fortemente ribassista in atto su livelli chiave come area 1,0675 e 1,0720.

COSA ASPETTARSI?
Probabile uno stop della discesa su questi livelli come target di medio periodo degli short di lungo. Un punto per ripartire al ribasso è rappresentato proprio dal limite estremo dell'area rossa, 1,0825. Attenzione però a come si muovono i prezzi nell'area menzionata sopra (1,0675-1,0720) in quanto da qui potrebbero esserci spunti rialzisti ancor di più ampio respiro vista l'appetibilità del prezzo di questa valuta. 

domenica 13 novembre 2016

Trading, una chiara opportunità di breve su S&P500?

Sembrerebbe ci sia una chiara opportunità di breve su S&P500, un'opportunità che va contro il trend principale delle ultime giornate post-Trump.




Come su può vedere dal grafico daily di S&P500, sembra si voglia scendere per poco (contro trend attuale) per andare a cercare almeno i minimi delle ultime due giornate, minimi comprati se andiamo a vedere. Il problema è che i massimi venduti delle ultime due giornate sono massimi di lungo periodo, quindi hanno un peso sicuramente più rilevante rispetto a quelli di breve.

Andiamo quindi ad esaminare la dinamica su un timeframe più breve seppur più significativo, quello a 1 ora.


Su questo timeframe c'è una dinamica sicuramente long. Si andranno quindi a ricercare pattern di inversione su questo timeframe nell'arco di domani nell'area 2170-80 per poi invertire fino ai minimi in area 2155 e poi area 2146. Questo potrebbe valere per i prossimi 2/3 giorni di negoziazione.

Ripeto è importante la conferma di "inversione" su un timeframe breve come 1H rispetto ai massimi di grafico daily che abbiamo visto prima.

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giovedì 13 ottobre 2016

Mercati: la calma apparente che fa paura

Sono mesi che dico che si deve crollare eppure, a parte l'evento Brexit che ha praticamente scatenato l'inferno in un giorno, bruciando settimane al rialzo, sembra non esserci alcun segno di debolezza, nessun problema, tutto va bene.
Le motivazioni tecniche sono per gli indici azionari al rialzo, le obbligazioni di pari passo il mitico dollaro americano che torna forte sui massimi dal 2014 sopra 97.

Tutto va bene,ma ne siamo sicuri?

RIALZO DELL'AZIONARIO

Dopo il Brexit, il 24 giugno, si è solamente saliti, anzi, il mercato sembra aver visto questo come un'ottima "occasione di acquisto", come dice la buona scuola dei cassettisti e degli investitori di "lungo periodo" (poi non si sa quanto dura questo lungo periodo). Ma ci siamo mai chiesti perché il mercato sta salendo da 7 anni senza sosta?
Molti diranno che si sale grazie all'enorme liquidità drenata dalle banche centrali, verissimo, non c'è ombra di dubbio. Ma questo rialzo è veritiero? I prezzi rappresentano il valore di ciò che si compra?

Sembra che sia tutto in un'enorme bolla "controllata" dalle banche centrali, una bolla che stenta a scoppiare seppur la pressione all'interno della stessa è enorme.

LE BANCHE CENTRALI

La FED sta cercando di non far danni all'economia USA che ancora risente del crollo dei mutui subprime e della crisi finanziaria post-Lehman. Molti di voi diranno che sto esagerando, in realtà quella è stata una svolta nel mondo finanziario, tant'è che le bance centrali stanno tamponando ancora oggi i danni fatti 8 anni fa.

La FED vorrebbe alzare i tassi ma non può. La dimostrazione è la Yellen che rimanda di continuo il rialzo dei tassi "promettendo" lo stesso rialzo nel futuro più prossimo. In realtà rimanda perché un rialzo dei tassi avrebbe conseguenze enormi sui cambi e soprattutto sui rimborsi dei titoli di Stato USA con un dollaro super-forte rispetto a diversi anni fa. Inoltre c'è stato in questi anni un aumento considerevole del debito in termini assoluti (oltre 18000 miliardi) e si è sforato il tetto del rapporto debito/pil al 100%, peggio dell'Europa.

La BCE tenta di risolvere un problema che NON può risolvere. Mario Draghi sta tentando in modo del tutto spettacolare ed encomiabile di ridurre i danni, ma non può. L'inflazione non può salire solo tramite emissione di moneta, ma sale anche grazie alla domanda dei consumatori, domanda che non c'è, ed è evidente. Più e più volte nelle sue conferenze, Draghi ha mandato frecciatine ai governi UE parlando di "riforme strutturali", ma i governanti europei pensano a tutto meno che a ridurre la pressione fiscale, la quale porta inevitabilmente ad un aumento della domanda.

Tutto quello che abbiamo detto è stato possibile grazie al "sacrificio" dei titoli di Stato

I TITOLI DI STATO 


Questo mercato è quello che soffre di più ed è quello più in bolla di tutti, il più "gonfiato". Gonfiato dalle operazioni delle banche centrali, specie quelle europee che per emettere moneta "prelevano" titoli di Stato come corrispettivo della moneta emessa. Il problema è che questi titoli vengono pagati tanto per un rendimento prossimo allo zero. Perché comprarli??? Non avrebbe senso se non per copertura a lungo termine del proprio capitale.
Di certo non mi immagino qualcuno che compra un titolo di Stato decennale che rende lo 0,039% per 10 anni per avere un rendimento su interesse composto, è follia.

TUTTO NORMALE?

Il tutto sembra essere normale, va tutto bene e nessuno si allarma di niente. Quello che ho detto non è frutto di ipotesi strettamente personali, sono fatti e numeri veri. Basta solo osservare e dare una conclusione a tutto l'insieme, come se dovessimo chiudere un cerchio.

Personalmente è una situazione che a me fa preoccupare, eppure tutto sembra normale. 

domenica 2 ottobre 2016

Mercati azionari, cosa aspettarsi ad ottobre?

Cosa aspettarsi ad ottobre dai mercati? Andiamo subito a vedere come hanno chiuso i principali mercati Europei e USA.

NASDAQ

Inizio dal Nasdaq per il semplice fatto che in USA è l'unico dimostra molta forza al rialzo. A lungo periodo ha rotto i massimi da sempre con una candela dalla conformazione fortemente rialzista.


Area 4700 si prefigge come area di forti acquisti su questo indice.

S&P500

Questo indice azionario, il più importante in assoluto, presenta una conformazione dei prezzi molto particolare.
 


Ha sentito con un forte balzo rialzista l'area 2120, eppure non è riuscita a negare la figura ribassista del mese precedente. La situazione di base è rialzista ma ci sono forti dubbi sulla situazione attuale, specie se vediamo poi la situazione macro.

DAX

In breve, chiusura mensile ribassista con candela inside (la candela è all'interno del range della precedente). Lo scenario è ribassista per questo mese a venire, almeno guardando solamente il grafico mensile. 


FTSE MIB 

L'indice più debole di tutti sta testando i minimi di lunghissimo periodo. Di base, anche qui, la candela formata a livello mensile è ribassista.


RIEPILOGO

Una totale confusione! In Europa sembra si voglia scendere mentre in USA la situazione è completamente diversa. Uno dei due mercati sta andando nella direzione giusta e l'altro presenta anomalie, altrimenti non si spiega questa forte asimmetria tra due comparti che fino a qualche tempo fa andavo a braccetto in termini di correlazione.

Semplicemente si naviga a vista.

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Mercati, la bolla che non scoppia. Cosa sta succedendo?

martedì 27 settembre 2016

Mercati, la bolla che non scoppia. Cosa sta succedendo?

La situazione attuale dei mercati è alquanto anomala e a dirlo sono i numeri.

Ad oggi il nostro FTSE MIB ha un rendimento da inizio anno (Year-to-date YTD) del -24,32%, il DAX tedesco del -3,13% mentre S&P500 del +5%.

I rendimenti del mercato obbligazionario sono compresi tra lo 0% e il 2% su lunghe scadenze (oltre 10 anni), mentre il cambio EURUSD rimane ingabbiato tra 1,07 e 1,16 durante tutto l'arco del 2016.

Oro e Argento ben improntati al rialzo con un dollaro molto forte sembrano prezzare un rischio elevato, un rischio che però non sembra essere prezzato dal mercato.

LA BOLLA CHE NON SCOPPIA

Dalla fine dello scorso anno parlo di bolla sul mercato obbligazionario, una bolla poi segnalata anche da Paul Singer, hedge fund manager (clicca qui) di rilievo. In sostanza, oltre all'evento BREXIT, evento che ha fatto crollare i mercati a livelli veramente preoccupanti, non abbiamo avuto "scuse" importanti per far crollare il mercato obbligazionario.

Il ritardo dello scoppio di questa bolla può causare una bolla sul mercato azionario in quanto i flussi di denaro di coloro che andranno a caccia di rendimenti vanno direttamente sul mercato di rischio che offre rendimenti migliori.

SI SALE O SI SCENDE?

Da inizio anno non possiamo affermare se i mercati azionari siano saliti o scesi, in quanto indici deboli come il FTSE MIB, invece di recuperare con slancio, hanno accentuato le discese e in fase di recupero si trovano a perdere oltre il 20% rispetto al 1 gennaio. Altri mercati come il DAX sembrano reggere l'urto mentre sale il mercato USA. Come mai? "CONFUSIONE"

Non si è mai vista una situazione del genere dove i mercati sembrano essere quasi "scorrelati" tra loro. Inoltre le politiche delle varie banche centrali accentuano ancor di più queste asimmetrie tra mercati anche dello stesso continente.


FED, ALZA I TASSI O NO?

Penso che l'evento rialzo tassi sia controproducente per gli USA con questa situazione di mercato. Se per dicembre EURUSD dovesse trovarsi a ridosso di 1,08, un rialzo dei tassi sarebbe come tirarsi la zappa sui piedi. Perchè? L' aumento del costo del denaro significa un aumento del debito pubblico in termini reali e un aumento in termini reali circa il pagamento degli interessi stessi sul debito. Ricordo in merito che tutte queste manovre espansive hanno portato gli USA ad avere un rapporto debito/PIL oltre il 100%.

Se la Yellen dovesse alzare i tassi, il prezzo da pagare sarebbe molto alto, sia in termini finanziari che economici. Se la Yellen invece, per l'ennesima volta, rimandasse l'aumento dei tassi, il mercato ne rimarrebbe sfiduciato e a quel punto non crederebbe più alla politica della FED, molto legata al "miglioramento" dell'economia USA.

ARTICOLI

- Mercati in Bolla, a dirlo è un hedge fund manager
- Trading: I timeframe ideali per operare

domenica 18 settembre 2016

Deutsche Bank crolla, Dax verso 10100

Questa è una breve analisi delle prossime sedute e prendo in analisi il Dax di Francoforte per il semplice fatto che ha visto il crollo di Deutsche Bank, l'emblema della solidità bancaria europea fino ai disastrosi stress test.

Andiamo al punto e vediamo cosa aspettarci per la prossima settimana.

DAX (GIORNALIERO)
La settimana ha chiuso male e l'ultima candela giornaliera sul grafico, candela che ha chiuso al di sotto dei minimi della settimana, segna il destino discendente del Dax. 



  
Leggiamo il grafico insieme: 
1) Area gialla, 10700 punti, area più che venduta dal mercato e area di resistenza.
2) Movimento discendente da area 10700 fino ad area 10300 con chiusura dell'ultima candela al di sotto delle altre, forte segnale di ribasso.
3) Un primo target del movimento è area 10100 (aree in verde), prezzo sentito dal mercato in molte occasioni, sia come supporto che come resistenza (di breve). 

venerdì 22 gennaio 2016

Mercati, un buon rimbalzo ma attenzione al trend di fondo

Come previsto nell'analisi di questa settimana (clicca qui), c'è stato il rimbalzo tecnico sui livelli previsti soprattutto per il Dax. Buona anche la view sul petrolio che, però, è ancora presto per vedere i risultati in quanto è un'analisi più improntata nel medio-lungo periodo. 

FINE DEL TREND RIBASSISTA SULL'AZIONARIO??

Personalmente mi viene da dire "NO". Quello a cui stiamo assistendo è un rimbalzo di tipo tecnico, oserei definirla una "Bull Trap" di medio periodo e non escludo che questo mini-trend sia da considerare come il trend di base per le prossime settimane a seguire. Questo trend potrà portare le quotazioni verso livelli più elevati (magari verso i 10.500 di Dax per l'azionario), dai quali si potrebbe intravedere di nuovo un crollo delle quotazioni, stavolta verso livelli più bassi di quelli minimi di questa settimana (che erano i minimi del 2015).

In sostanza il trend di fondo nel lungo periodo (quest'anno) rimane ribassista, senza ombra di dubbio


COME MAI LA SITUAZIONE NON CAMBIA???

La situazione di fondo non cambia perché di fondo gli elementi a favore di un trend ribassista non sono mutati. La volatilità è rimasta elevata, le materie prime rimangono su livelli favorevoli ad una ripresa delle quotazioni e, soprattutto, il mercato obbligazionario è ancora ingabbiato su prezzi elevati e rendimenti ridicoli e non appetibili al mercato. Per questi elementi mi viene da definire questo rimbalzo come un rimbalzo tecnico.


DRAGHI HA INFLUITO?

Diciamo che Draghi ha solamente amplificato gli effetti di questo rimbalzo anche perché, come detto nell'analisi di questa settimana, era prevedibile un rimbalzo ma non era del tutto scontato. Questi eventi di natura macroeconomica influiscono sui mercati come dei veri e propri "amplificatori" dei movimenti delle quotazioni. 

COSA ASPETTARSI?

Visto che stiamo assistendo ad un movimento in contro-tendenza con l'idea di fondo, la parola d'ordine rimane CAUTELA.


Vi rimando ovviamente all'analisi per questa settimana e consiglio la lettura per avere una comprensione maggiore circa la natura di questo rimbalzo. (CLICCA QUI)

mercoledì 6 gennaio 2016

Crisi Mercati, ecco perché crolleranno

I mercati stanno sicuramente attraversando un periodo di sofferenza non di poco conto. I due più grandi e importanti indici azionari al mondo, S&P500 e DAX stanno rallentando i loro trend rialzisti che durano ormai da più di 3 anni e inoltre, insieme a questo fattore, abbiamo un aumento della volatilità molto significativo. 

Al di là di queste considerazioni, già espresse nei miei articoli precedenti circa il crollo dei mercati per quest'anno, vorrei fare un'altra considerazione di carattere fondamentale. 

Ieri, mentre pensavo all'attuale situazione, mi è venuta in mente questa domanda, forse la più importante a livello "fondamentale" e non "tecnico": "Se i mercati sono sani e in crescita, le aziende più piccole (small cap) dovrebbero crescere di più rispetto alle aziende di grandi dimensioni (large cap, vedi Apple o Microsoft)...giusto?

La risposta è ovviamente "Sì", senza ombra di dubbio. Un'azienda piccola ma in crescita, proprio per via delle sue piccole dimensioni, risentirà di più della crescita stessa rispetto, appunto, alle sue piccole dimensioni. Una piccola azienda ha bisogno di qualche "commessa" da centinaia di migliaia di dollari (anche qualche milione) per vedere il suo fatturato esplodere e vedere crescite a doppia cifra in termini percentuali. MA STA SUCCEDENDO QUESTO?

Assolutamente NO! Come si fa a fare un confronto tra aziende a grande capitalizzazione e piccole aziende? Molto semplicemente basta fare un confronto tra S&P500 e S&P600, l'indice delle small cap americane. 

Ecco il risultato 



La linea arancione rappresenta S&P500 mentre quella blu S&P600 (le piccole aziende). Salta all'occhio come fino al 2015, più o meno, le due linee coincidevano, anzi, dal 2013 S&P600 sovraperformava S&P500. Dal 2015, anno in cui si sono fatte le premesse per il crollo che ci dovrà essere quest'anno, S&P600 ha sottoperformato, o meglio, le piccole aziende, quelle che dovrebbero crescere molto di più, hanno fatto peggio delle grandi aziende.

CHE SIGNIFICA?

Se le piccole aziende non crescono più come prima, significa che non c'è sviluppo, gli affari non ci sono, o per lo meno, non sono redditizi come prima. Logicamente le grandi aziende riescono a sopravvivere meglio grazie alle loro capitalizzazioni enormi, ma ciò non significa che il mercato sta bene. Se a questo fattore aggiungiamo gli altri elencati negli articoli precedenti, allora abbiamo un'ulteriore conferma di un crollo importante per quest'anno. 

Vi consiglio vivamente di leggere gli altri articoli inerenti a questo tema in modo tale da avere una visione completa e globale di ciò che sta succedendo:



lunedì 4 gennaio 2016

Crollo dei Mercati: Tutto secondo le attese

Sembrerò un po' estremista per quanto riguarda la mia posizione circa i mercati, ma una giornata come questa era più che prevedibile in un mercato che si trova in determinate condizioni (critiche). 

Apre le danze la Cina che con il suo Shangai Composite registra un  -6,86%, rendimento che per effetto sistemico si fa sentire in Giappone con il Nikkei che fa un -3,06%. In Europa il Dax fa scende di oltre 450 punti e fa registrare una perdita superiore al -4%



Interessante la reazione dei mercati delle Materie Prime, soprattutto i metalli preziosi che sono improntati al rialzo con il Gold (Oro) che riesce a superare il +1,3% così come il Silver (Argento) che registra un +0,6%. A differenza di questi due assets, classiche riserve di valore in caso di crisi, le altre materie prime sono improntate al ribasso così come il cambio EurUsd che torna sui massimi dei giorni scorsi e storna completamente fino ai minimi delle scorse settimane. 

La reazione a questo scossone è stato alquanto violento su tutti gli assets. 

Come dice il titolo dell'articolo, tutto ciò era più che prevedibile. Coincidenza vuole che all'inizio di quest'anno (ieri) ho scritto quest'articolo (CLICCA QUI), dove parlavo appunto delle difficoltà dei mercati e di questa situazione. Quest'anno i nodi verranno al pettine...

Faccio dei reminder ad altri articoli giusto per chiarire ai lettori qual è la mia personale visione del mercato in questo momento, una visione per lo più fondata non solo su elementi di natura tecnica, bensì su delle criticità ipotetiche dell'attuale situazione.

Ad esempio in questo articolo c'è una panoramica di come potrebbe essere improntato il mercato nel 2016 (CLICCA QUI), i principali trends su Azionario, Obbligazionario, Forex e Commodities. 


In più, per rinfrescare la memoria, in questo articolo del mese scorso, i motivi per cui l'azionario quest'anno dovrebbe far male (CLICCA QUI)

Potrei sembrare catastrofista ma penso che questo tipo di approccio sia il migliore per non incorrere a perdite inattese e soprattutto per gestire al meglio il rischio delle proprie posizioni. In questi mercati così "veloci", la prudenza non è mai troppa.

Un caro saluto a tutti i lettori





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