1) Aumento della volatilità su Azionario: L'azionario europeo, prendendo come riferimento il Dax, presenta un aumento della volatilità che, ahimè, sugli indicatori più classici non viene mai identificata in tempo ma, osservando le singole candele, è lampante l'aumento della volatilità. La volatilità è sintomo di paura e soprattutto INCERTEZZA, parola che ai mercati non piace.
3) FED pronta ad alzare tassi: Direi anche pronta a far crollare i mercati se dovesse alzare i tassi con queste condizioni di mercato. Azionari e Bond ipercostosi, dollaro iper-forte e materie prime sottoquotate (per via dell'iper-dollaro). Se la Fed dovesse abbassare i tassi, onde evitare shock sul mercato dei cambi (EURUSD) e di conseguenza sulle importazioni ed esportazioni dei paesi emergenti ed emersi (vedi Cina, Russia, Australia, Brasile, molto legati alle materie prime), i prezzi del mercato azionario dovrebbero fisiologicamente scendere per compensare l'anomalia presente sul mercato obbligazionario. A maggior ragione, l'aumento della volatilità giustifica questo evento.
4) Effetto gregge su EurUsd e correlazioni con azionario: Molti operatori sono convintissimi di un rialzo tassi Fed e di EurUsd a 1 entro la fine dell'anno. Non c'è cosa migliore per descrivere l'effetto gregge presente ora sui mercati. Se la Fed dovesse alzare i tassi a dicembre, probabilmente vedremo EurUsd scendere inizialmente per poi riprendere la sua corsa verso livelli più accettabili (1,15-1,20). Il caso vuole che tra EurUsd e azionario ci sia correlazione negativa. Quando scende EurUsd sale il Dax e viceversa.
CONCLUSIONE: Facendo un Mix di tutti questi fattori, collegandoli tra loro, esce fuori un quadro inquietante. CI sono troppi elementi che fanno presagire un crollo, guarda il caso, mentre tutti aspettano il rally di natale.
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