domenica 29 novembre 2015

EurUsd verso 1,05

Di nuovo un'altra analisi su base settimanale utilizzando il grafico daily di EurUsd. 


Come si può osservare dal grafico, il trend sembra confermare lo short anche se, a livello tecnico, potremmo dire che il movimento ribassista di EurUsd è in esaurimento. Qualora dovessimo arrivare sotto quota 1,05, potremmo assistere a dei rimbalzi che confermerebbero la fine di questo trend ribassista. Il tutto è ovviamente in contraddizione palese con chi pensa ad un EurUsd alla parità 1,000, magari dopo un rialzo dei tassi.

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sabato 28 novembre 2015

I pericoli "occulti" del Bail-In

Bail-In...cos'è? Dal 1 gennaio 2016, le banche italiane, qualora dovessero avere difficoltà avranno il diritto di attingere da risorse "interne" alla banca per ricapitalizzarsi e ritornare alla normalità. 

Di quali strumenti si può servire la banca quando effettuerà il Bail-In? 
1) Azioni: I primi a rimetterci saranno gli azionisti, i quali vedranno una svalutazione delle proprie azioni. Questa svalutazione è tutta a favore della banca di cui si è azionisti e la riduzione in conto capitale potrebbe essere molto cospicua. Qui si sono inclusi i titoli subordinati.

2) Obbligazionisti: Subito dopo arriveranno gli obbligazionisti, i quali inizialmente non vedranno lo stacco delle cedole e in seguito, se non già dall'inizio, vedranno una svalutazione in conto capitale dei propri titoli. Le ripercussioni su di essi possono essere quindi molteplici: svalutazione, allungamento della scadenza dei titoli (famoso Haircut stile Grecia), nessuno stacco cedola.

3) Conti Correnti e Depositi: Questi sopra i 100.000€ potranno essere in pericolo, qualora le risorse delle categorie sopra elencate esaurissero.

In sostanza, se la vostra banca è in pericolo patrimoniale e voi siete titolari di uno di questi titoli, vi state assumendo un rischio enorme. Perchè? Continuate a leggere e capirete il perchè.

PROBLEMI DEL BAIL-IN

Sostanzialmente, quando pensiamo ad una crisi bancaria pensiamo ai fatti del 2008 con la crisi Lehman Brothers o comunque ad un fatto associato al fallimento di una banca. In realtà, per avviare la procedura del Bail-In basta pochissimo: se una banca italiana non dovesse superare uno stress test, la Bce forzerà quella banca a rientrare subito nei requisiti stabiliti per l'equilibrio patrimoniale, il che significa già applicare la procedura del bail-in.

Volete un esempio reale? Questo articolo del Sole24Ore di un anno fa (Clicca qui per l'articolo) parla di 4 banche italiane in serio pericolo. Tra queste Monte dei Paschi di Siena (la cui vicenda è nota a tutto il pubblico), Carige, Banco Popolare di Vicenza e Banco Popolare di Milano. Bene...per modo di dire. Sapete Carige cosa ha fatto recentemente? Non ha rimborsato alcune delle sue obbligazioni bancarie(Leggete QUI). Per non parlare di Popolare di Vicenza, al centro di vari scandali riguardanti le proprie azioni, proprio ieri non ha superato lo Srep (test della Bce sulla patrimonializzazione delle banche) insieme a Veneto Banca.

IL TEST DELLA BCE

Non uno stress test ma simile. SREP (Supervisory Review and Evaluation Process), una revisione che la Bce sottopone a tutte le banche. Giusto ieri sono state promosse le grandi Intesa e Mediobanca insieme a Bpm (frutto del recente aumento di capitale). Rischio medio per Unicredit, Ubi, Bper, Banco Popolare, Popolare di Sondrio, Mps e Carige (salvata in extremis qualche giorno fa). Bocciate Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

IN CONCLUSIONE...
Cosa voglio dire con questo? Semplice, le banche dal 1 gennario 2016 non sono più sinonimo di sicurezza in quanto i requisiti patrimoniali cambiano, così come cambiano i patrimoni delle banche. Inoltre, molte banche, a chi non ha più di 100.000€ (ma che coincidenza...) propone l'acquisto dei "SICURI" titoli obbligazionari....e alla meglio un po' di azioni "SICURISSIME" della banca.

L'investimento presume un certo grado di diversificazione così come la protezione del capitale. SEMPRE!

L'ULTIMA CHICCA

Le poste sono sicure...sì...giusto un mese fa si sono quotate ed ora emettono AZIONI, giusto qualche mese prima del Bail-In. In tutto ciò, il Tesoro (che ha venduto la sua partecipazione...mica scemi) ha incassato meno di quanto previsto, 3,1 miliardi € contro 3,7 preventivati.

giovedì 26 novembre 2015

Il CRASH dei mercati è dietro l'angolo...ecco i motivi

Sembrerò uno dei classici disfattisti o "gufi" della finanza, ma se dico questa cosa pubblicamente, esponendomi in questo modo, è perché credo fortemente che sui mercati c'è qualcosa che non va e che sembra sia grave. Qui mi limito ad elencare gli elementi che vanno a favore della mia tesi

1) Aumento della volatilità su Azionario: L'azionario europeo, prendendo come riferimento il Dax, presenta un aumento della volatilità che, ahimè, sugli indicatori più classici non viene mai identificata in tempo ma, osservando le singole candele, è lampante l'aumento della volatilità. La volatilità è sintomo di paura e soprattutto INCERTEZZA, parola che ai mercati non piace.



2) Mercato dei Bond con rendimento negativo: Risulta assolutamente anomalo il fatto che il mercato, oltre alle banche centrali con le loro manovre espansive, continui a comprare titoli di Stato governativi. Siamo arrivati al punto che il prezzo di alcuni titoli senza cedola (vedi asta dei CTZ del 25/11) è salito al punto tale che si ottengono rendimenti NEGATIVI. Sì, esatto, investite dei soldi e ve ne tornano di meno di quanti ne avete investiti. Ah, il rendimento negativo è garantito! Secondo il mio modesto parere, alcuni operatori si stanno mettendo al sicuro, o meglio, mettono al sicuro il proprio capitale in quanto preferiscono vedere un -0,5% all'anno rispetto, magari, ad un rendimento ancora minore proveniente da altri comparti. I bond sono per ora visti come bene rifugio in quanto garantiti, non solo dagli Stati, bensì dalle banche centrali.

3) FED pronta ad alzare tassi: Direi anche pronta a far crollare i mercati se dovesse alzare i tassi con queste condizioni di mercato. Azionari e Bond ipercostosi, dollaro iper-forte e materie prime sottoquotate (per via dell'iper-dollaro). Se la Fed dovesse abbassare i tassi, onde evitare shock sul mercato dei cambi (EURUSD) e di conseguenza sulle importazioni ed esportazioni dei paesi emergenti ed emersi (vedi Cina, Russia, Australia, Brasile, molto legati alle materie prime), i prezzi del mercato azionario dovrebbero fisiologicamente scendere per compensare l'anomalia presente sul mercato obbligazionario. A maggior ragione, l'aumento della volatilità giustifica questo evento.

4) Effetto gregge  su EurUsd e correlazioni con azionario: Molti operatori sono convintissimi di un rialzo tassi Fed e di EurUsd a 1 entro la fine dell'anno. Non c'è cosa migliore per descrivere l'effetto gregge presente ora sui mercati. Se la Fed dovesse alzare i tassi a dicembre, probabilmente vedremo EurUsd scendere inizialmente per poi riprendere la sua corsa verso livelli più accettabili (1,15-1,20). Il caso vuole che tra EurUsd e azionario ci sia correlazione negativa. Quando scende EurUsd sale il Dax e viceversa.

CONCLUSIONE: Facendo un Mix di tutti questi fattori, collegandoli tra loro, esce fuori un quadro inquietante. CI sono troppi elementi che fanno presagire un crollo, guarda il caso, mentre tutti aspettano il rally di natale.

CTZ: il giallo dei rendimenti negativi. Che si prospetti un inizio anno col "botto"?

Pubblico qui un estratto di un articolo circa l'anomalia che si sta riscontrando sui CTZ con i rendimenti negativi e con un bid to cover esagerato (sopra il 5). In sostanza, leggete l'estratto preso dal sito www.indieforex.com 

Il Tesoro italiano apre la prima giornata di aste per chiudere la raccolta di novembre. Tra i vari titoli in asta, questa volta ci focalizziamo sui CTz: €1,5 miliardi offerti, scadenza 30 agosto 2017, ultima  chiamata per la presentazione delle domande fissata entro le ore 11:00 del giorno 25 novembre 2015 (con le supplementari entro le 15:30 del 26/XI).

Il meccanismo è noto: "sarà quello dell’asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all'interno dei predetti intervalli di emissione. L’ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Sono ammesse a partecipare all'asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extra comunitarie (...) Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto".
Massimo cinque offerte formulabili, prezzo diverso per ciascuna e importo minimo (cap. nominale) fissato a €500k.  Insomma, nulla di nuovo e solito iter nonché condizioni da seguire per queste emissioni.
Anomalie - E' quanto avviene in seguito, invece, che risulta interessante. Partiamo con la Domanda che, a sorpresa, totalizza ben €7880,4 milioni: un Rapporto di Copertura che viaggia su un interessantissimo x 5,253. Per ben capire la magnitudine dell'evento basta sbirciare nell'archivio del Mef che, diligentemente, ci ricorda come nell'asta del 27-28/10/2015 lo stesso valore riportasse un ben più modesto fattore di moltiplicazione del 2,12...CONTINUA (CLICCA QUI)

lunedì 23 novembre 2015

Comprereste mai titoli di Stato? E le obbligazioni bancarie?

Una domanda ai lettori...ma voi comprereste mai dei titoli di Stato in questo momento storico di mercato? 

I rendimenti nominali superano di poco l'1% su base decennale (10yrs), mentre i rendimenti reali rasentano oscillano tra lo 0-1%. Alcuni di questi titoli di Stato offrono invece rendimenti reali negativi (vedi titoli governativi tedeschi). 


Non so chi comprerebbe mai qualcosa che rende poco e costa tanto

Le obbligazioni bancarie? Beh, quelle offrono rendimenti sicuramente superiori! Peccato però per un "piccolo" dettaglio. Le obbligazioni bancarie, subito dopo le azioni, sono oggetto di quello che dal 1 gennaio 2016 verrà definito come Bail-In. Se la banca dovesse essere in difficoltà, attingerà capitali prima dagli azionisti (ad esempio svalutando le azioni), poi le azioni subordinate (che hanno in pochi risparmiatori) e poi le obbligazioni bancarie. Che caso, vero?

Qui, rischiate di rimanere letteralmente intrappolati nel caso in cui la banca dovesse soffrire. 


Ciò che personalmente mi preoccupa di più è in generale tutta la situazione di mercato: azionario inondato da liquidità e che quindi sale artificiosamente; obbligazionario in bolla, sospinto dalle manovre espansive delle banche centrali. Gli equilibri sono veramente precari e non sarebbe così traumatico vedere un crash nelle prossime settimane date queste premesse. 

domenica 22 novembre 2015

Ecco perché la Fed non dovrebbe alzare i tassi a dicembre

Molti, anzi specifico, la maggioranza degli operatori di mercato vede e attende un rialzo dei tassi di interesse nella prossima riunione della Fed di dicembre. I tassi di interesse dovrebbero essere alzati di uno 0,25%, in modo graduale. Ma perchè? Quale sarebbe la causa scatenante?

A parte le parole dei banchieri centrali, in questo caso la Yellen, non ci sono le condizioni reali per un rialzo dei tassi di interesse, fattore che influisce direttamente sulla componente finanziaria di un'economia.

INFLAZIONE E TASSO DI CAMBIO 
L'inflazione negli Usa è pari allo 0,20% mentre i tassi Fed sono nella forchetta 0-0,25%. La condizione peggiore, almeno per quanto riguarda la macroeconomia generale, è quella di aumentare i tassi di interesse con un'inflazione prossima allo 0%. Un rialzo dei tassi aumenta il costo del denaro, aumenta il valore reale della moneta (e dei debiti) influendo così su una diminuzione dell'inflazione.

Il problema è che l'inflazione Usa è già prossima allo 0% e il rialzo dei tassi potrebbe portare al pericolo deflazione, condizione non proprio ottimale un'economia come quella USA.

Il tasso di cambio EurUsd è altamente pressato al ribasso (dollaro forte) e il mercato sembra prezzare già un rialzo dei tassi, tant'è che ci stiamo avvicinando al minimo annuale intorno a 1,05. Questa condizione non è ideale per l'economia Usa che vedrebbe un superdollaro sui mercati valutari con ripercussioni estreme sulle economie che incentrano la propria attività sullo scambio di materie prime (quotate in dollari) che diverrebbero appunto troppo costose.

IL PROBLEMA MERCATI AZIONARI. BOLLA? 

Le obbligazioni non rendono più da tempo. Perchè? Semplicemente, non è il mercato ad aver comprato obbligazioni per i rendimenti che offrivano, ma le banche centrali con le loro manovre espansive. Inoltre, la cosa più insolita, è che il flight to quality non c'è più, infatti il prezzo delle obbligazioni e delle azioni vanno di pari passo. Questa situazione non si vedeva dal "lontano" triennio 2008-2011.


Le obbligazioni prezzano troppo alte per il rendimento che offrono? Oppure i mercati azionari sono saliti unicamente per via del fatto di essere l'unico mercato "redditizio" dal quale prendere qualche rendimento? Beh, entrambe le cose.

Secondo me, alla luce di queste premesse, non mi risulta molto azzardato dire che entrambi i mercati, sia obbligazionario che azionario, si trovano in BOLLA. Se la Fed dovesse decidere di alzare i tassi, lo scoppio della bolla e le conseguenze disastrose sui mercati potrebbe vedere la luce già nel primo trimestre del 2016.

LA SOLUZIONE?

Un buon tampone a questa situazione potrebbe essere un rialzo del cambio EurUsd verso quote più alte, 1,18-1,20 per così consentire agli Usa di poter effettivamente rialzare i tassi a seguito di un aumento dell'inflazione. Il tutto aiuterebbe anche i mercati che ruotano attorno al commercio di materie prime.

EurUsd verso nuovi minimi

Un venerdì significativo per EurUsd, giornata che ha visto un'accelerazione al ribasso del cambio in questione. La Fed sembra voler confermare un rialzo dei tassi a dicembre, anche se sembra improbabile viste le premesse non eccezionali (a breve scriverò una articolo a riguardo).

Il trend short è confermato. Qui l'analisi pubblicata nel sito www.tradingview.com

(Clicca qui per verificare l'analisi)


Il rimbalzo di breve, utile alla ripresa di un movimento ribassista, potrebbe arrivare nell'area compresa tra 1,0670-1,0700, ex-area di minimi di breve. L'obiettivo di una discesa ipotetica potrebbe essere l'area dei minimi di aprile a 1,0550.

lunedì 16 novembre 2015

EurUsd, probabile uno storno fino a 1,0580

EurUsd potrebbe arrivare entro 2 settimane a toccare 1,0580.

Il movimento principale prevede un ritorno in area 1,0770-1,0790, area che potrebbe essere venduta visto il trend di lungo e la composizione ultima dei prezzi. Un'accelerazione fino area 1,0660 potrebbe portare a 1,0580.



La composizione attuale dei prezzi sembra rialzista ma il trend di lungo rimane inesorabilmente ribassista, a sfavore quindi della composizione rialzista delle candlestick (in verde sul grafico). Molto probabilmente, molti operatori sono posizionati Long per via della discesa che non sembra partire, eppure tentare di prendere un'inversione su un trend simile potrebbe sembrare una follia.  

La rottura di 1,0670, area di minimi e area di Stop per i rialzisti, potrebbe far aumentare la volatilità e il ribasso di questa major.

Seguite le mie idee su www.tradingview.com

domenica 15 novembre 2015

Parigi e l'influenza sul cambio EurUsd

Può sembrare brutto e di poco gusto scrivere di questi argomenti dopo le barbarie di Parigi. Purtroppo per questa situazione alquanto delicata a livello umano, ognuno di noi fa il suo lavoro ed è doveroso parlare delle possibili influenze di certi eventi su quello che è il proprio lavoro, la propria quotidianità professionale. Capiamo tutti la gravità di questa situazione ma abbiamo solo una vaga idea di ciò che è successo a Parigi, rispetto a ciò che hanno vissuto i parigini nella notte tra venerdì e sabato, un terrore che si può comprendere veramente solo se lo si vive. Ora farò una breve analisi, seppur possa sembrare di cattivo gusto collegare un evento tragico come questo ad uno scenario economico-finanziario.

EurUsd ha fino ad ora rispettato ampiamente il movimento rialzista di brevissimo pronosticato nella precedente analisi (clicca qui per l'analisi) arrivando nell'area 1,0820-40, precisamente fermandosi a 1,0830.



In atto ci sarebbe quindi un movimento ribassista, in favore di trend di lungo che potrebbe essere spinto dalla paura circa il terrorismo puro (non come gli eventi di Charlie Hebdo mirati ad una redazione giornalistica) con un aumento di volatilità. Il possibile aumento di volatilità sul cambio, oltre alla paura circa il terrorismo nel breve, è spinto dalla congestione in atto tutto la settimana sul cambio.

In allegato c'è un grafico di tipo predittivo, fatto sul sito www.tradingview.com sul quale potete cliccare sul tasto Play e verificare l'attendibilità della propria analisi o di quella degli altri. Su questo sito potete seguire le mie analisi e verificarne le attendibilità.

lunedì 9 novembre 2015

Dax verso chiusura gap in area 11200-11250


Analisi redatta su DAX Future su base giornaliera.

Dax verso la chiusura del gap su base giornaliera in area 11200-250

A conferma di questa tesi c'è la diminuzione della volatilità nel breve e l'assenza di segnali evidentemente ribassisti. Quello in evidenza nel grafico si mostra come l'unico GAP ancora da chiudere nel breve periodo, seppur faccia riferimento ad agosto 2015. 

Probabile un movimento rialzista, magari un movimento esplosivo dovuto alla continua diminuzione di volatilità presente in questa fase di mercato. 

EurUsd verso 1,0660


L'analisi è redatta su grafico daily di EurUsd Spot scambiato nel mercato valutario londinese.

Come si può ben osservare, è stata rotta l'area di supporto a 1,0810, area tenuta da maggio 2015 e, senza ombra di dubbio, fondamentale a livello tecnico.

Il probabile movimento dei prossimi giorni si configura come un movimento di correzione/rimbalzo fino area 1,0820-1,0840 per poi tornare al trend originario che prevede l'arrivo al primo minimo relativo in area 1,0660, prefissato come target di questo movimento

DISCLAIMER: Le analisi dei movimenti degli strumenti finanziari all'interno di questo sito non vogliono incoraggiare all'investimento in quanto non contengono indicazioni circa entrate e uscite dal mercato, bensì illustrano ipotetici movimenti dovuti a tecniche di analisi di vario tipo. Le analisi di questo sito sono da prendere a sè stanti e sono frutto di un'interpretazione dell'autore. L'investimento in strumenti finanziari di qualsivoglia genere è da configurarsi come attività rischiosa per il capitale di rischio. 


Mercati al Bivio: Salita Importante o Crollo Decisivo?

I mercati si trovano letteralmente in un bivio che costringe gli operatori, specie quelli che operano nel lungo periodo, a dover prendere de...