domenica 28 luglio 2019
Crisi USA: Dollaro in Bolla?
Mi sono imbattuto oggi in un post su Facebook che parlava di come la situazione sui mercati dei titoli governativi stia cambiando, soprattutto guardando come la BCE si stia muovendo per tentare di far rialzare un'inflazione che proprio non ne vuole sapere di risalire verso il target del 2% (o poco sotto come dice lo statuto).
Ecco qui un estratto di quanto scritto nel post come risposta. Come potete vedere i riferimenti sulle condizioni in questo momento dell'economia USA siano alquanto bizzarre. Ecco l'estratto:
"A livello tecnico la situazione è ancora "laterale-ribassista" su Euro. Questa situazione di lateralità accompagnata da un costante aumento del Dollar Index è una cosa pericolosa. Mentre nell'area Euro ci si preoccupa di far aumentare l'inflazione ai livelli standard (poco sotto il 2%), negli USA abbiamo degli ottimi numeri a livello di economia reale ma allo stesso tempo pessimi in termini di finanza pubblica.
Debito Pil in aumento dal 2009 dove si è passati da 82,3% a oggi con un 106,1% (in sostanza un aumento del 28% rispetto al 2009)
Il debito pubblico è passato da 12 trilioni USD a 22 trilioni USD, quasi raddoppiato.
La curva dei rendimenti è in Downward Sloping anche se potrebbe sembrare flat.
Per carità, i mercati si possono muovere in modo illogico, ma piùsi muovono in modo irrazionale e più il colpo sarà forte quando si tornerà alla realtà.
In conclusione, secondo me il mercato dal 2008 è cambiato e non di poco. Il forte aumento della liquidità per ri-alimentare il mercato creditizio non è stato accompagnato da un aumento della domanda tale da portare il ritorno a livelli di inflazione normali (vedi caso UE). Questo porta ad un aumento artificioso dei prezzi non dovuto alla domanda reale, bensì ad un conseguente aumento dell'offerta di moneta non immessa nel circuito economico ma "spostata" direttamente sui vari comparti di rischio (Azioni, Bond ecc.)
Penso che a breve potremmo vedere per la prima volta dopo molti anni, il caso in cui è una valuta ad essere sovra-prezzata rispetto ai suoi fondamentali, ossia il Dollaro Americano, con non poche conseguenze sui vari mercati denominati in essa."
In pratica dico che il dollaro è in una sorta di bolla valutaria, una cosa che non si era mai vista e che probabilmente non avrà mai la stessa dinamica di una bolla su un mercato unidirezionale nel lungo periodo come può essere l'azionario. Il tutto dovrebbe essere seguito da un insieme di fattori che coinvolgono in primis le altre majors, ossia euro, sterlina, franco svizzero e yen. Se non vediamo movimenti consistenti su almeno due di queste 4 valute, a quel punto la situazione è destinata a non cambiare, o meglio, sarà destinata a rimanere così per sempre cambiando gli standard di valutazione dei prezzi dal 2008 ad oggi.
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