Qui di seguito, l'opinione di un lettore/trader con cui mi scambio volentieri delle opinioni e delle valutazioni, una persona da stimare vista la sua COMPETENZA spiccata e la sua voglia di CONDIVISIONE della stessa.
Il suo nome è Fabrizio ed è un trader del nord Italia. Vediamo come la pensa sull'attuale stato delle banche italiane, anche in un'ottica fondamentale.
UNICREDIT
Uno stress test non proprio eccellente visto che è arrivata al 47esimo posto su 51 banche, quindi in zona retrocessione, addirittura peggio di Deutsche bank evBarclays. Ma la cosa sconvolgente sono i conti delle scorse settimane, dove si registra un CET1 addirittura in calo rispetto a mesi fa.
Migliora di 20 punti se si calcolano le cessioni, ma in realtà sarebbe sempre inferiore rispetto a mesi fa. Questo signifiica che Unicredit erode capitale e non è in grado di produrne da solo, ma soltanto attraverso cessioni. Poco conta che sia migliorato l'utile, di fatto sta perdendo solidità, come se "mi aumentassero lo stipendio ma poi spendo di più e prendo risorse dai miei risparmi per andare avanti".
L'aumento di capitale è inevitabile e dovrà per forza tirare su parecchi miliardi. Le dismissioni non basteranno, perchè non potrà dismettere tutta Fineco e Pekao, visto che sono i due gioielli che gli portano utili in casa. Per paradosso, Unicredit è meglio che resti sistemica, visto che dall'estero arrivano tutte le entrate.
INTESA
Su intesa direi che questi problemi non ci sono, ma essendo gemella di Unicredit, inevitabilmente ne sente anche l'influenza borsistica. Fra l'altro la politica dei dividendi troppo elevati non è sostenibile. Per paradosso, aumenta gli utili grazie all'aumento delle commissioni, perché i margini sugli interessi sono crollati e continueranno a venire erosi.
IL SISTEMA BANCARIO
In linea generale le nostre banche sono messe male, anche in relazione alla nostra situazione economica generale. Si pensi che sono crollati i finanziamenti all'edilizia, da 57 miliardi a 18 miliardi di euro, un crollo epocale. Questo la dice lunga sul sentiment. Deutsche bank è una mina piena di derivati, ma non ha i nostri incagli. Il mercato punisce i crediti inesigibili, perchè sono perdite reali. La media europea è del 13%, ma in realtà la media viene alzata dall'Italia, che ha il 18%, contro il 3% di Francia e Germania. Si può ben intuire come le nostre banche hanno perso valanghe di denaro, che le altre banche europeee non hanno perso.
Dati i tassi negativi della BCE, è molto probabile che le banche detengano in futuro le loro risorse presso i propri forzieri, comunque sfruttando il fatto che la BCE continua a comprare titoli obbligazionari.
Colgo l'occasione per salutare e soprattutto ringraziare Fabrizio per queste valutazioni in merito a tale situazione. Di nuovo i miei ringraziamenti e complimenti.