domenica 15 novembre 2020

Mercati al Bivio: Salita Importante o Crollo Decisivo?

I mercati si trovano letteralmente in un bivio che costringe gli operatori, specie quelli che operano nel lungo periodo, a dover prendere decisioni importanti per le settimane a venire. Alcuni pensano che si possa continuare a salire per via delle nuove proiezioni ottimistiche sulla fine del Covid-19, altri la pensano in maniera del tutto opposta.

A FAVORE DEL RIALZO...

Gli elementi a favore di un rialzo, a parte le proiezioni ottimistiche del Covid-19 già scontate dal mercato, sono pochissimi ma fondamentali. Il mercato più importante al mondo, ossia quello dei tassi di interesse, è sui minimi e questo significa solamente una cosa: Liquidità a Buon Mercato

Per flight to quality abbiamo visto ovviamente una forte componente di liquidità drenata all'interno del mercato dei titoli di Stato utilizzata come "collateral" a sostegno dell'inflazione (che non sale ancora), mentre la restante parte di liquidità è stata destinata alla ricerca di rendimento che, non essendo il mercato dei titoli governativi molto conveniente, è stato trovato nel comparto azionario globale. 

Questa visione tanto elementare quanto paradossale rispetto allo scenario macro, è quella che sostiene e giustifica questi forti rialzi.

A FAVORE DEL RIBASSO...

Sono molteplici gli elementi di ogni tipo che, seppur veritieri e palesemente giustificabili, ancora non trovano riscontro sui prezzi di mercato se non sulla volatilità di breve degli stessi. 

Alcuni parlano di mercato in bolla. Come dare loro torto quando si sale da 12 anni senza vedere crolli duraturi come nel 1987, nel 2000 e nel 2008? I crolli ci sono stati, fulminei e intensi, conclusi con poche settimane, eppure si sale ancora. 

Altri parlano di mercato dei titoli di Stato drogato dalla banche centrali. Anche qui, come non si fa a notare il fatto che i maggiori titoli di Stato globali non rendono nulla? Alla domanda " se rendono poco, chi li compra?", oppure "se li comprano, perché?".

Alcuni titoli poi hanno visto rendimenti stratosferici aumentando il divario di ricchezza tra i super-ricchi e il resto della popolazione. Secondo  il Bloomberg Rich Index, indice che misura l'aumento di ricchezza dei più ricchi al mondo, vediamo il patron di Tesla, Elon Musk, che a inizio anno aveva un patrimonio di "soli" 27 miliardi di USD passare oltre i 100 miliardi di USD in meno di un anno (+300%). Jeff Bezos, capo di Amazon passato da 120 a 180 mld USD (+50%) e gli altri a seguire. 



Tutto ciò non è normale. 

IN SINTESI, LA MIA OPINIONE

Situazione chiara per chi si trova da una delle due parti e proprio per questo oggettivamente confusionaria. Io personalmente sono per un ribasso, anche a livello "statistico" che potrebbe essere molto forte quando ci sarà. Il problema è che a livello operativo queste teorie non devono collidere in modo preponderante con la lettura dei prezzi, soprattutto nel breve/brevissimo periodo (mi riferisco ai day traders). 

In questi casi leggere i prezzi e capire il sentiment di breve è fondamentale. Qualora ci fosse un crollo? Le avvisaglie tecniche arrivano sempre, serve solo il tempo affinché si formino sui grafici e possano poi sfogarsi come opportunità di guadagno per i trader di breve o di uscita dal mercato per ristrutturare dei portafogli di lungo periodo. 


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mercoledì 11 novembre 2020

Vaccino Pfizer: Mercati Salvi? Borse Troppo Avide

 VACCINO PFIZER E REAZIONE DEI MERCATI

All'annuncio del vaccino da parte della casa farmaceutica americana Pfizer, i mercati hanno reagito con delle accelerazioni rialziste da far paura. In pochi minuti il DAX si è portato da area 12700 a 13200 in tre quarti d'ora (oscillazione da +4,9%), mentre il nostro FTSE MIB parte da 20080 per andare a 20900 (+4,2%) nello stesso arco temporale del DAX. 

Vaccino in fase di arrivo, ottimismo sulla vicenda "fine Covid-19" e borse al rialzo, una ricetta perfetta per un crollo sostanzioso di cui, per il momento, non se ne vede neanche l'ombra. 


I PREZZI PARLANO CHIARO

In situazioni di così difficile lettura, abbiamo dalla nostra parte la lettura dei prezzi, almeno per chi fa trading con una certa costanza. Nel brevissimo abbiamo una dinamica assolutamente rialzista, spinta principalmente dall'ondata di ottimismo dovuta alla vittoria di Biden accompagnata dalle dichiarazioni  di Pfizer sul vaccino. Ma quanto durerà tutta questa euforia.

Si tratta di una vera e propria euforia quella che abbiamo visto sui mercati. Sto esagerando? 

Il FTSE MIB registra il più performante rialzo su base mensile, almeno per ora, dal 2010 con un rialzo di circa il 18% in due settimane. Il Dax fa circa un 15% mentre il Nasdaq sembra essere l'unico negativo, almeno per il momento, vista anche la forza eccezionale dimostrata nell'anno da parte dell'indice americano. 

La dinamica sul DAX è quella che reputo più interessante e ne parlo in modo molto semplice e diretto in QUESTO VIDEO A PARTIRE DAL MINUTO 13 (CLICCA QUI PER IL LINK

LA SITUAZIONE MACRO

Senza entrare troppo nei particolari, vorrei ricordare che i Titoli di Stato mondiali a breve e a lunga scadenza non rendono quasi nulla con livelli di debito molto elevati, soprattutto USA e UE. I tassi di interesse sono forzatamente depressi per via della carenza di inflazione, soprattutto per le economie UE. I mercati azionari sono unicamente sorretti dalla forte liquidità delle banche centrali e dagli investitori che non sanno dove parcheggiare i loro fondi (neanche la liquidità li fa sentire sicuri).

Bolla o Non-Bolla? Sicuramente c'è qualcosa di strano, qualcosa che non torna sui mercati. Come mai si sale ancora con tutte queste anomalie? Eppure i mercati hanno sempre punito gli avidi e da come si muovono i mercati, posso umilmente dire la mia dicendo che di avidità ce n'è fin troppa. 

Dax a 15 minuti sulla notizia Vaccino-Pfizer

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domenica 8 novembre 2020

Biden Presidente USA, Trump contesta. Cosa Faranno i Mercati?

BIDEN NUOVO PRESIDENTE USA, NUOVO CAPITOLO PER L'ECONOMIA AMERICANA

Joe Biden è il nuovo presidente degli USA e scalza Trump sia per voti che per consensi mediatici, complice una forte avversione generale nei confronti di quest'ultimo su vari temi interni e non (razzismo, politiche economiche controverse ecc.)

Ora Joe Biden dovrà consolidare la tenuta economica dell'economia USA, in forte crescita negli ultimi anni e con numeri macroeconomici da far invidia.

COSA LASCIA TRUMP. I NUMERI DEGLI USA

Vedendo i numeri, la presidenza Trump ha coinciso con un miglioramento delle condizioni macroeconomiche statunitensi, in particolar modo sul mercato del lavoro. Come potete vedere nel grafico qui sotto, Trump ha proseguito un trend di diminuzione della disoccupazione fino ad arrivare ai minimi storici sotto il 4%, numeri impressionanti in epoca pre-coronavirus. Lo spike che vedete nel grafico è il dato della disoccupazione allo scoppio della pandemia. 




Trump lascia anche un'inflazione all'1,4%, il dato più sano nel mondo occidentale, niente a che vedere con la misera situazione in UE dove non si riesce a far galoppare l'inflazione oramai stagnante intorno allo 0% con il mostro deflazione che bussa alle porte da diverso tempo (fortunatamente non abbiamo ancora aperto la porta...).

Durante la sua permanenza alla Casa Bianca, il Dollaro ha visto anche un deprezzamento da 1,05 a 1,18/1,20 nei confronti dell'Euro, una buona condizione per cercare di contenere il valore reale del debito pubblico.

Il debito pubblico USA rimane invece stabile con un leggero aumento da 105,3% del 2016 al 106,9% del 2020. Questo numero penso sia destinato a salire durante i prossimi anni per via degli aiuti stanziati dalla FED in epoca coronavirus.

COSA ASPETTARSI DAI MERCATI FINANZIARI? LA MIA VISIONE

La situazione è molto divergente, soprattutto sui mercati occidentali che vedono i mercati USA in forte accelerazione e i mercati europei, soprattutto il DAX tedesco che "arranca" sui massimi. 

Questo Gap è in parte giustificabile dai numeri detti prima riguardo la miglior situazione economica in USA, migliore rispetto a quella europea, ma ciò che non torna è la forza dai minimi di indici come il Nasdaq che hanno registrato rendimenti da capogiro in un arco temporale molto ristretto. 

Considerando che il mercato dei titoli di Stato è assolutamente imballato con rendimenti prossimi allo zero sulle lunghe scadenze (oramai da anni), la possibilità di vedere forti ribassi a breve è molto alta. Detto questo, c'è da precisare che la panoramica tecnica è ancora più che rialzista e che allo stesso tempo ci sono diversi elementi a favore di un ribasso forte che, per il momento, sui grafici non si sono ancora palesati. 

L'argomento "mercati" lo riprenderemo nel corso della settimana

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domenica 8 settembre 2019

Trump Vs Powell: Gli USA possono Permettersi un Taglio dei Tassi?

Trump vuole un dollaro più debole (giustamente) mentre Powell sta facendo palesemente tagli dei tassi solo ed esclusivamente per agire sul mercato valutario.

UN DOLLARO SUPER-FORTE

Negli ultimi mesi, il dollaro ha continuato ad apprezzarsi contro tutte le major ad eccezione dello Yen. Contro Euro siamo passati da 1,25 del 2018 a 1,1050 (area di minimi) di quest'anno, in pratica un apprezzamento del 10%. Su Sterlina la situazione è ancora più marcata mentre sul Franco Svizzero la situazione è relativamente stabile.

Il Dollar Index ha toccato quest'anno quota 99,40 registrando +12% dal 2018.

Il dollaro si è apprezzato molto e questo è giustamente un problema per le esportazioni degli USA, ma soprattutto c'è il problema relativo al debito e all'inflazione.

DOLLARO E DEBITO PUBBLICO

Il debito pubblico USA è andato oltre 22 trilioni di USD, mentre il rapporto debito/PIl è al 106.10%.

Questi numeri devono essere contestualizzati a ciò che è successo in passato, altrimenti non capiremo mai l'entità reale della gravità della situazione USA.

Il rapporto debito/Pil degli USA nel 2009 era dell'82,1%, nel 2018 è 106,10%. Un aumento su base 9 anni del +29,23%.







Il debito pubblico è passato dagli 11 trilioni di USD del 2009 ai 23 trilioni del 2019. Un incremento del debito pubblico di oltre il 100%.




In pratica abbiamo avuto un raddoppio del debito pubblico con un ovvio aumento del rapporto debito/pil del 30% in 9 anni.

La situazione è stata contenuta bene, ossia, il PIL è riuscito a fare da cuscinetto al forte aumento del debito pubblico MA...dal 2009 il Dollar Index registra un aumento del 33%.

UNA SITUAZIONE AL LIMITE

Ebbene sì, gli USA hanno gestito bene la situazione debito/PIl aumentando la quantità di moneta con i vari QE (aumento de debito) aumentando contestualmente il PIL e l'inflazione. La situazione a livello macro è ottima con numeri eccezionali per quanto riguarda Pil  Occupazione ecc.

Il vero problema risiede nel dollaro. Un aumento del debito nominale del 100% in 10 anni è appesantito da un apprezzamento del dollaro di oltre il 30%. Questo apprezzamento del dollaro fa sì che il Valore Reale del debito aumenti del 30% rispetto a 10 anni fa (es.: gli 11 trilioni del 2009 sono pari a 14 trilioni nel 2019).

TRUMP, POWELL E TASSI DI INTERESSE

Trump vuole un dollaro debole, Powell vuole gestire bene una situazione al limite.

La situazione a livello di inflazione è ottima: 1,8% (perfettamente nei target)


Questa situazione, in realtà, è perfetta per una stabilizzazione dei tassi o addirittura per un aumento, non per un ribasso.

Tagliare i tassi con un'inflazione nei target e un'economia a gonfie vele potrebbe portare l'economia ad una situazione di iperinflazione, una delle spirali da evitare per un banchiere centrale insieme alla deflazione.

Trump vuole un abbassamento dei tassi per deprezzare il dollaro, Powell si trova costretto ad assecondare Trump in quanto, effettivamente, il dollaro è veramente troppo forte.

In pratica, se la situazione Inflazione dovesse sfuggire di mano, potrebbe scoppiare una vera e propria bomba a livello finanziario dove un dollaro debole aiuta sicuramente il rimborso dei titoli di Stato, ma allo stesso tempo rischia di portare l'economia reale nell'iperinflazione che comporta inevitabilmente ad una politica di aumento dei tassi mandando nel caos il sistema bancario che avrebbe difficoltà sulle coperture a lungo termine.

BANCHE CENTRALI SBILANCIATE

In zona euro abbiamo costi del denaro molto bassi. In Europa i tassi stanno a 0% e sembra che la situazione inflazione non voglia migliorare fino al raggiungimento dei target. Questo proseguimento delle politiche espansive porta inevitabilmente ad un conto salato per i cittadini europei quando i tassi di interesse risaliranno a livelli normali. In Svizzera abbiamo dei tassi negativi mentre in UK la situazione è abbastanza equilibrata che non giustifica assolutamente un ribasso della sterlina di lungo termine (Volatilità su Brexit permettendo).


COSA CI DOBBIAMO ASPETTARE?

Powell ha aperto ad un nuovo taglio dei tassi di uno 0,25%. Ecco cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi:

1) Trend del USD in ribasso per via del taglio tassi e propensione a comprare major con possibilità di ripresa del costo del denaro come EUR (tassi allo 0%) e GBP (unica con situazione ottimale per un aumento sano dei tassi)

2) Aumento dei prezzi delle materie prime, soprattutto quelle a protezione dall'inflazione (in possibile aumento negli USA con un taglio dei tassi) come Oro e Argento

3) Ripiego tecnico del mercato azionario molto forte per via dei forti squilibri sui tassi di interesse tra le diverse aree geografiche

sabato 17 agosto 2019

Mercati in Crollo di Lungo Periodo. In arrivo un Nuovo 2008?


Osservando l'impostazione tecnica di S&P500, l'indice azionario più importante al mondo, ho notato una somiglianza tecnica con la crisi del 2008 nei grafici mensili. Non voglio assolutamente diffondere panico o sembrare pessimista, però quello che vedo è semplicemente una somiglianza tecnica che mi fa pensare ad un ipotetico crollo di lungo periodo sul mercato azionario. 





Vediamo insieme i punti che mi fanno pensare ad un crollo così corposo dei mercati.

1) IMPOSTAZIONE TECNICA SU BASE MENSILE: Il mese di agosto ancora non è finito, ma l'impostazione attuale su S&P500 mi fa pensare ad una chiusura al di sotto di area 3000. Una chiusura al di sotto di questo livello, apre spazio a nuovi ribassi che necessariamente portano a nuovi minimi. Da notare la somiglianza dei movimenti delle aree chiuse nei due quadrati nella figura.

In entrambi i quadrati ci sono 3 massimi intervallati dalla generazione di minimi intorno ai livelli dai quali sono partiti i movimenti rialzisti. L'unica vera differenza sta nel fatto che tra il 2018 e il 2019 i minimi sono stati rotti, nel 2008 abbiamo visto solamente un appoggio su quei minimi.

In sostanza c'è una forte somiglianza tecnica con il movimento generico: Generazione di 2 massimi con rimbalzi sui minimi e generazione del Terzo Massimo con affondo nello spazio di 3 mesi. Per il momento ci troviamo ancora nel primo mese dei 3 che potrebbero dar vita al crollo.

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2) TROPPO "CASH" NEL MERCATO: Nel mercato c'è troppo cash dovuto alle forti manovre espansive delle Banche Centrali nel corso degli ultimi anni. Esempio eclatante è la BCE che continua a inondare il mercato di liquidità generando una sorta di "Overdose" da cash. In sostanza, la liquidità non genera inflazione in quanto i titoli di Stato quotano molto alti offrendo rendimenti molto bassi (Vedi BUND o Treasuries USA). Questa è un' ANOMALIA in quanto il mercato dei Titoli di Stato è sorretto solo ed unicamente dalle Banche Centrali per effetto dell'emissione di liquidità. Fenomeno singolare è il fatto che EQUITY e FIXED INCOME sono saliti allo stesso ritmo nel corso degli ultimi anni, l'opposto del FLIGHT TO QUALITY classico che invece è solito nei mercati con regolare funzionamento di lungo periodo.

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3) ASIMMETRIE NEI TASSI DI INTERESSE: Mentre gli USA si trovano in una condizione di dover tagliare i tassi per contenere la futura e inevitabile recessione ciclica, la BCE si trova ancora a dover decidere se e quando alzarli. Questo sbilanciamento porta a delle conseguenze importanti sul mercato valutario che, nel caso di EURUSD, si trova a dover affrontare, da più di un anno, una fase Laterale/Ribassista che non sfoga mai in un movimento nel senso opposto, cosa che potrebbe avvenire nell'arco dei prossimi 3 mesi.


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CONCLUSIONE: Quello che vedo è una somiglianza tecnica, accompagnata da una situazione macro assolutamente precaria dal mio punto di vista. Nel mercato c'è una situazione molto simile su EURUSD che sembra pronto a partire forte al rialzo dopo una lunga fase laterale/ribassista. Ovviamente su EURUSD farò un articolo a parte.

DISCLAIMER: Le informazioni contenute all'interno di tutti i video di questo canale/sito hanno un puro scopo DIDATTICO e INFORMATIVO. Gli utenti che utilizzeranno tali informazioni per investire le proprie risorse hanno la piena responsabilitàsul proprio operato e sui propri risultati. 

L'attività di Trading è altamente rischiosa, pertanto operare con informazioni prese senza un calcolo del rischio edel money management, può mettere a serio rischio l'integrità del capitale investito. In tal merito, si ribadisce la totale responsabilità operativa da parte del trader, in questo caso utente del mio canale Youtube e del mio Blog.



domenica 28 luglio 2019

Crisi USA: Dollaro in Bolla?


Mi sono imbattuto oggi in un post su Facebook che parlava di come la situazione sui mercati dei titoli governativi stia cambiando, soprattutto guardando come la BCE si stia muovendo per tentare di far rialzare un'inflazione che proprio non ne vuole sapere di risalire verso il target del 2% (o poco sotto come dice lo statuto).

Ecco qui un estratto di quanto scritto nel post come risposta. Come potete vedere i riferimenti sulle condizioni in questo momento dell'economia USA siano alquanto bizzarre. Ecco l'estratto:

"A livello tecnico la situazione è ancora "laterale-ribassista" su Euro. Questa situazione di lateralità accompagnata da un costante aumento del Dollar Index è una cosa pericolosa. Mentre nell'area Euro ci si preoccupa di far aumentare l'inflazione ai livelli standard (poco sotto il 2%), negli USA abbiamo degli ottimi numeri a livello di economia reale ma allo stesso tempo pessimi in termini di finanza pubblica. 

Debito Pil in aumento dal 2009 dove si è passati da 82,3% a oggi con un 106,1% (in sostanza un aumento del 28% rispetto al 2009) 

Il debito pubblico è passato da 12 trilioni USD a 22 trilioni USD, quasi raddoppiato.

La curva dei rendimenti è in Downward Sloping anche se potrebbe sembrare flat.

Per carità, i mercati si possono muovere in modo illogico, ma piùsi muovono in modo irrazionale e più il colpo sarà forte quando si tornerà alla realtà.
In conclusione, secondo me il mercato dal 2008 è cambiato e non di poco. Il forte aumento della liquidità per ri-alimentare il mercato creditizio non è stato accompagnato da un aumento della domanda tale da portare il ritorno a livelli di inflazione normali (vedi caso UE). Questo porta ad un aumento artificioso dei prezzi non dovuto alla domanda reale, bensì ad un conseguente aumento dell'offerta di moneta non immessa nel circuito economico ma "spostata" direttamente sui vari comparti di rischio (Azioni, Bond ecc.) 
Penso che a breve potremmo vedere per la prima volta dopo molti anni, il caso in cui è una valuta ad essere sovra-prezzata rispetto ai suoi fondamentali, ossia il Dollaro Americano, con non poche conseguenze sui vari mercati denominati in essa.
"

In pratica dico che il dollaro è in una sorta di bolla valutaria, una cosa che non si era mai vista e che probabilmente non avrà mai la stessa dinamica di una bolla su un mercato unidirezionale nel lungo periodo come può essere l'azionario. Il tutto dovrebbe essere seguito da un insieme di fattori che coinvolgono in primis le altre majors, ossia euro, sterlina, franco svizzero e yen. Se non vediamo movimenti consistenti su almeno due di queste 4 valute, a quel punto la situazione è destinata a non cambiare, o meglio, sarà destinata a rimanere così per sempre cambiando gli standard di valutazione dei prezzi dal 2008 ad oggi.

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lunedì 22 luglio 2019

Mercati, Segnale di Ribasso su S&P500


Segnale di ribasso su S&P500 che sembra pronto a scendere almeno per questa settimana. Dopo aver toccato dei livelli molto importanti, soprattutto area 3000, abbiamo visto la generazione di un segnale ribassista su base settimanale proprio nella chiusura di venerdì scorso.

Già da questa settimana potremmo ritornare verso area 2900 per poi, solo successivamente, sperare nel raggiungimento di aree di prezzo più basse come area 2850. ATTENZIONE questo livello è tecnico e per ora non abbiamo segnali chiari di possibile raggiungimento dello stesso in questa settimana.

Per ora l'unica certezza è che il segnale generato su base settimanale, quella candela rossa sul grafico nel video, è ribassista.

Mercati al Bivio: Salita Importante o Crollo Decisivo?

I mercati si trovano letteralmente in un bivio che costringe gli operatori, specie quelli che operano nel lungo periodo, a dover prendere de...