I mercati si trovano letteralmente in un bivio che costringe gli operatori, specie quelli che operano nel lungo periodo, a dover prendere decisioni importanti per le settimane a venire. Alcuni pensano che si possa continuare a salire per via delle nuove proiezioni ottimistiche sulla fine del Covid-19, altri la pensano in maniera del tutto opposta.
A FAVORE DEL RIALZO...
Gli elementi a favore di un rialzo, a parte le proiezioni ottimistiche del Covid-19 già scontate dal mercato, sono pochissimi ma fondamentali. Il mercato più importante al mondo, ossia quello dei tassi di interesse, è sui minimi e questo significa solamente una cosa: Liquidità a Buon Mercato.
Per flight to quality abbiamo visto ovviamente una forte componente di liquidità drenata all'interno del mercato dei titoli di Stato utilizzata come "collateral" a sostegno dell'inflazione (che non sale ancora), mentre la restante parte di liquidità è stata destinata alla ricerca di rendimento che, non essendo il mercato dei titoli governativi molto conveniente, è stato trovato nel comparto azionario globale.
Questa visione tanto elementare quanto paradossale rispetto allo scenario macro, è quella che sostiene e giustifica questi forti rialzi.
A FAVORE DEL RIBASSO...
Sono molteplici gli elementi di ogni tipo che, seppur veritieri e palesemente giustificabili, ancora non trovano riscontro sui prezzi di mercato se non sulla volatilità di breve degli stessi.
Alcuni parlano di mercato in bolla. Come dare loro torto quando si sale da 12 anni senza vedere crolli duraturi come nel 1987, nel 2000 e nel 2008? I crolli ci sono stati, fulminei e intensi, conclusi con poche settimane, eppure si sale ancora.
Altri parlano di mercato dei titoli di Stato drogato dalla banche centrali. Anche qui, come non si fa a notare il fatto che i maggiori titoli di Stato globali non rendono nulla? Alla domanda " se rendono poco, chi li compra?", oppure "se li comprano, perché?".
Alcuni titoli poi hanno visto rendimenti stratosferici aumentando il divario di ricchezza tra i super-ricchi e il resto della popolazione. Secondo il Bloomberg Rich Index, indice che misura l'aumento di ricchezza dei più ricchi al mondo, vediamo il patron di Tesla, Elon Musk, che a inizio anno aveva un patrimonio di "soli" 27 miliardi di USD passare oltre i 100 miliardi di USD in meno di un anno (+300%). Jeff Bezos, capo di Amazon passato da 120 a 180 mld USD (+50%) e gli altri a seguire.
Tutto ciò non è normale.
IN SINTESI, LA MIA OPINIONE
Situazione chiara per chi si trova da una delle due parti e proprio per questo oggettivamente confusionaria. Io personalmente sono per un ribasso, anche a livello "statistico" che potrebbe essere molto forte quando ci sarà. Il problema è che a livello operativo queste teorie non devono collidere in modo preponderante con la lettura dei prezzi, soprattutto nel breve/brevissimo periodo (mi riferisco ai day traders).
In questi casi leggere i prezzi e capire il sentiment di breve è fondamentale. Qualora ci fosse un crollo? Le avvisaglie tecniche arrivano sempre, serve solo il tempo affinché si formino sui grafici e possano poi sfogarsi come opportunità di guadagno per i trader di breve o di uscita dal mercato per ristrutturare dei portafogli di lungo periodo.
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